I dati di ADiCASI ora non bastano più: il gruppo vuole sapere i numeri di tutte le strutture ticinesi
BELLINZONA - La situazione nelle case per anziani, con la pandemia di coronavirus, è sempre stata molto a cuore al Movimento per il socialismo (MPS). Nella seconda ondata le cose non sono migliorate, anzi. Tanto che a inizio dicembre con un'interpellanza l'MPS aveva espresso la sua idea forte e chiara: «Autorità cantonali e direzioni delle strutture non hanno imparato niente». Alla quale il direttore del DSS Raffaele De Rosa aveva risposto picche: «Invece, gl insegnamenti imparati durante la prima ondata vengono messi in atto».
Ma il caso della "variante inglese" emerso ieri nel centro anziani di Balerna (contagiato metà personale e tre quarti dei residenti) ha portato ad altri due atti parlamentari dell'MPS. «Non si è purtroppo imparato nulla degli errori del passato - si legge in una nuova interpellanza -. Si continua a intervenire tardivamente e non in maniera immediata e rigorosa».
E i dati di ADiCASI ora non bastano più. L'MPS vuole avere informazioni precise da ogni struttura sul territorio ticinese: «In quante CPA, durante la seconda ondata, meno del 10% dei residenti è risultato positivo? E tra il 10 ed il 20%? Tra il 20 ed il 30%? Tra il 30 ed il 40%? Tra il 40% e il 50%? E oltre il 50%?».