Otto sindaci momò prenderanno parte a una gustosa iniziativa.
Dal roast beef al capretto, ognuno di loro preparerà il proprio “cavallo di battaglia”.
CASTEL SAN PIETRO - “In Osteria cucina il sindaco”. Si chiama così la particolare iniziativa che, come suggerisce il nome, vedrà alcuni sindaci del Mendrisiotto cimentarsi fra pentole e fornelli.
A partire da questa settimana e fino al 27 marzo (vedi locandina allegata), ogni sabato sera (eccetto il 13 e il 20 febbraio) un sindaco diverso cucinerà un piatto (o un menù) da lui stesso proposto presso l’Osteria Sulmoni di Castel San Pietro. Si partirà ad esempio con la “padrona di casa” Alessia Ponti, che sfornerà un roast beef alle erbe ticinesi con verdure miste e patate al forno. Una settimana dopo sarà il turno del neo sindaco di Coldrerio Alain Bianchi, che suggerisce crespelle con spinaci e prosciutto e/o uccelli scappati con purè.
Fra tradizione... - Ad andare per la maggiore fra le proposte dei vari sindaci - che fra qualche settimana saranno sottoposti al giudizio dei loro concittadini, non (solo) per le loro doti culinarie - sono i piatti della tradizione, come la polenta con spezzatino di cervo (Sergio Bernasconi, Novazzano, 13 marzo), il risotto con luganighetta e cipolle (Samuele Cavadini, Mendrisio, 6 marzo) o il risotto con coniglio in umido (Luca Pagani, Balerna, 20 marzo).
... e novità - Ma non manca nemmeno qualche pietanza “esotica”, come l’insalata di finocchi e arance con acciughe del Cantabrico e gli gnocchi salmone e pesto (Claudia Canova, Morbio Inferiore, 6 febbraio) o valtellinese come i pizzoccheri (Bruno Arrigoni, Chiasso, 27 febbraio). E visto che l’ultimo sindaco a cucinare (Marco Rizza, Vacallo) lo farà il weekend che precede la Pasqua, ecco che la sua proposta sarà un capretto al forno con patate e verdure.
Lo sgambetto del covid - A causa della chiusura degli esercizi pubblici almeno fino a fine febbraio, non sarà evidentemente possibile vedere all’opera i novelli chef e gustare le loro preparazioni direttamente all’Osteria. Piatti e menù dovranno obbligatoriamente essere prenotati in anticipo e ritirati a partire dalle 19 direttamente sul posto. «L'idea iniziale era di fare tutto in presenza. Sarebbe stato un bel momento di convivialità e una bella occasione per fare campagna elettorale - scherza uno degli ideatori -. Purtroppo non è stato possibile, ma tutti si son messi lo stesso a disposizione». Se le direttive dovessero cambiare non si esclude che perlomeno i sindaci che cucineranno in marzo abbiano questa possibilità.
Chi dovesse temere per la propria salute, magari perché avversario politico alle prossime elezioni, può stare tranquillo: le operazioni saranno supervisionate dal cuoco del ristorante.