Over 80 e conviventi con più di 75 anni che vogliono vaccinarsi nel proprio comune devono annunciarsi
Il nostro cantone è stato organizzato in 32 comprensori il cui "ente faro" troverà la soluzione migliore: palestre, sale multiuso, studi medici.
La campagna di vaccinazione in Ticino è iniziata il 4 gennaio. E prosegue a gran ritmo. Dopo le case anziani, sono stati fissati 7'375 appuntamenti nei centri di Rivera, Ascona e Tesserete. Ma sono molti gli anziani che hanno avanzato dei problemi nel raggiungerli. Tanto che il Cantone ha previsto la "vaccinazione di prossimità", che ha preso il via oggi.
A partire da domani mattina, infatti, in molti comuni inizieranno a essere vaccinati gli over 80 (e i loro conviventi over 75) che negli scorsi giorni si sono annunciati. E sono ben 5'000. Stamattina è iniziata la distribuzione sul territorio: 1'100 dosi a 25 Comuni. Domani gli altri 86 Comuni del cantone saranno pure coinvolti, ricevendo a loro volta il vaccino per un totale di 3'600 dosi.
In conferenza stampa il farmacista cantonale, Giovan Maria Zanini, ha spiegato che «non si tratta di una vaccinazione a domicilio». Il Ticino è stato diviso in 32 comprensori. A un "ente faro" spetterà trovare la soluzione migliore per «garantire l'accesso al più grande numero possibile di persone nel più breve tempo possibile», ha precisato Marzio Della Santa, capo della Sezione degli enti locali. Si parla di palestre, sale multiuso, ma anche studi medici.
Sono infatti ben 209 i medici che hanno dato la loro disponibilità per vaccinare la popolazione, nei "mini-centri" che verranno decisi o nel loro studio medico. «L'obiettivo è "vaccinare a manetta" il più presto possibile, tenendo conto delle dosi disponibili e delle possibilità logistiche», ha aggiunto il presidente dell'Ordine, Franco Denti.
Chi non si è ancora annunciato - over 80 e loro conviventi over 75 - è pregato di contattare il proprio Comune.
La conferenza stampa si è conclusa. Grazie per averla seguita su Tio.ch!
Franco Denti ricorda: «Tutti devono continuare a rispettare le norme contro il Covid-19. Anche chi si è già ammalato e chi sarà vaccinato. Il Ticino, ha detto anche Berset, è in testa per le vaccinazioni. Stiamo andando bene. Razionalizziamo perché non possiamo fare altrimenti. Ma avremo risposte per tutti nei prossimi mesi».
Il farmacista cantonale aggiunge: «Stiamo ricevendo molte richieste su "quando potremo vaccinarci". La strategia non l'ha stabilita il Cantone, ma la Confederazione. È stata fissata una priorità. La prima è data agli anziani over 85. È il primo gruppo che andava trattato perché la mortalità tocca principalmente loro. Noi per ragioni di natura pratica abbiamo suddiviso gli over 75 in tre sottogruppi: over 85, 80-84 e poi sarà storia delle prossime settimane 75-80 anni.
Fino a quando non abbiamo dato priorità agli over 75, non possiamo dare il vaccino a chi lo chiede (malati cronici, operatori sanitari). Si potrebbe parlare anche dei servizi essenziali, docenti, poliziotti,... Ma c'è un elenco nella strategia della Confederazione. Affrontare questo problema non è facile dal punto di vista umano. È la prima volta che ci troviamo confrontati con un problema di razionalizzazione di un bene essenziale di cui tutti hanno bisogno, ma che non può essere dato a tutti. Ognuno ha motivazioni validissime. Noi sappiamo che vale per il mese di gennaio, febbraio, marzo. Da aprile non ci sarà più nessun razionalizzazione perché avremo abbastanza vaccino per tutti.
Io spero che i malati cronici possano ricevere il vaccino nel corso del mese di febbraio».
209 sono tutti i medici disponibili?
Denti: «Sì sono quelli che hanno dato la loro disponibilità. Ovviamente non tutti partiranno insieme».
I problemi con Pfizer creeranno problemi con la seconda iniezione?
Zanini: «Non ci saranno ripercussioni a quel livello. Abbiamo ricevuto le dosi di vaccino per garantire la seconda dose a chi è già stata somministrata».
La scorsa settimana sono emersi casi di persone che sono state vaccinate anche se non potevano (CdA case anziani). Sono previsti controlli?
Zanini: «Avevamo dato disposizioni chiare alle case anziani su come usare i residui che necessariamente ci sarebbero stati. Ho già usato parole forti nei media. Sono "un pugno" di casi. Ma non vogliamo "metterle via senza prete". Stiamo raccogliendo le informazioni necessarie per sapere a chi sono andate le dosi non assegnate agli anziani residenti e agli operatori. Se bisognerà prendere misure lo vedremo quando avremo tutti gli elementi a disposizione. Ci sono diversi casi, alcuni numericamente circoscritti rispetto al numero di dosi date alle case anziani. Non c'è la volontà di insabbiare. Stiamo esaminando la cosa.
Io credo che dobbiamo mantenere il senso delle proporzioni e andare avanti, oltre questi fatti. Continuiamo a seguire le direttive, a fare il tampone appena compaiono i sintomi. Il resto, è una promessa, ce ne stiamo occupando. Ogni dose è abbianata a una persona con i suoi dati. Faremo il controllo».
Quante sono le vaccinazioni eseguite finora in Ticino?
Zanini: «Stamattina alla Confederazione abbiamo detto che le vaccinazioni eseguite fino a ieri sera in Ticino erano 9'530. Abbiamo riservazioni per 1'170 dosi (per gli over 80 che hanno preso appuntamento a Rivera, Tesserete e Ascona). Un totale di 10'700. Noi abbiamo ricevuto 10'725 dosi».
Visto che il collo di bottiglia al momento è la disponibilità dei vaccini... che cosa si sa al momento per il Ticino?
Zanini: «Per fine mese, inizio febbraio, dovremmo ricevere 14'200 dosi da Moderna. Non abbiamo nessun segnale che questo quantitativo non sarà confermato. Pfizer ha annunciato dei problemi che hanno avuto come conseguenza concreta per il Ticino che la fornitura arrivata oggi è stata dimezzata. È stato dimezzato il contingente per tutti i Cantoni. Questo non avrà per il momento impatti sul piano di organizzazione, perché abbiamo rivisto alcune cose. È chiaro che ci troviamo in una situazione in cui a livello continentale, mondiale, tutti stanno procurandosi gli stessi prodotti.
Se arrivasse anche il vaccino di AstraZeneca avremo una terza possibilità che ci semplificherà il lavoro. Il fatto di essere così dipendenti tutti da due aziende comporta il rischio di prendere correzioni in corso. Speriamo che questo non avrà impatti concreti. Possiamo solo fare affidamento sulle cifre che ci danno e sperare che saranno confermate».
Cosa deve aspettarsi il cittadino che si è già annunciato al proprio Comune? Da quali Comuni si partirà domani?
Zanini: «Domani la Valle di Blenio, giovedì Mendrisio e Balerna. Faido sta organizzando un centro. Anche Bellinzona e Lugano. Chiasso sta lavorando insieme ai Comuni limitrofi e sarà pronta probabilmente lunedì. Il quadro chiaro della situazione dovremmo averlo entro sera. Tutti i Comuni entro domani sono forniti. Ci sono Comuni dove si parte nello studio medico ed è più semplice, perché a livello organizzativo c'è meno da fare.
Qual è il momento di smaltimento delle 5'000 dosi? Dipende dall'organizzazione. Che è in autonomia: tocca ai Comuni e ai medici di ogni comprensorio decidere in che modo muoversi. Se si apre un centro, in un paio di giorni si potrebbe smaltire tutto il vaccino del comprensorio. Il vaccino deve essere usato entro 30 giorni, in blocchi di 10. Se si fa nello studio medico gli appuntamenti vengono fissati tenendo conto di questo.
Chi va in un "mini-centro" sa il giorno in cui dovrà andare e quando riceverà la dose, è già riservata. Per chi si è annunciato in Comune, dipende da come si organizzano. La vaccinazione di prossimità ha il vantaggio di essere più vicina, ma c'è l'incertezza di quando sarà il proprio turno».
È il momento delle domande...
Denti si dice «orgoglioso» di essere presidente dell'Ordine dei medici perché la disponibilità «va oltre le aspettative».
«I dati stanno calando, gli ospedali sono ancora sotto stress ma la situazione sta migliorando. Quindi con le misure prese, la vaccinazione che prosegue, è il momento ottimale per ridurre la quantità di virus circolante e delle nuove varianti. L'obiettivo oggi per i medici del canton Ticino è "vaccinare a manetta" il più presto possibile, tenendo conto delle dosi disponibili e delle possibilità logistiche».
«Alcuni "mini-centri" partiranno già domani. Perché la formazione dei medici è già stata completata».
«Chi si vaccina - aggiunge Denti - non deve dimenticare le norme di comportamento contro il coronavirus. Ricordo che alcuni studi medici dovranno farsi carico di pazienti non loro. E il vaccino non è maneggiabile come ad esempio il vaccino antinfluenzale. Ammetto che è difficile far capire ai pazienti che non verranno vaccinati dal loro medico. È una difficoltà vaccinare e farsi vaccinare da persone che non si conoscono».
«Oggi abbiamo 209 medici che hanno dato la disponibilità a occuparsi in prima persona delle vaccinazioni nei 32 comprensori. Ne abbiamo selezionati alcuni che partiranno già domani e il giorno dopo con la vaccinazione di prossimità».
La parola passa ora a Franco Denti: «Questa operazione è un evento storico per questo cantone. Nessuno si aspettava di dover mettere in atto una vaccinazione di massa in una situazione di estrema emergenza. Lo sforzo chiesto a tutti è enorme e sono fiero di questo cantone. Siamo già partiti con le vaccinazioni in casa anziani in brevissimo tempo, completata. Chiedo però anche comprensione ai miei colleghi e ai cittadini perché stiamo mettendo in atto un esercizio mai fatto prima d'ora».
«Comuni e medici devono trovare una soluzione insieme - ha detto il capo della Sezione degli enti locali -. Si pensa a palestre, sale multiuso, altri locali. Questi verranno proposti ai medici del comprensorio che valuteranno quale sito proposto è più favorevole. In alcuni casi si potrà vaccinare anche presso lo studio medico. Sono sicuro che Comuni e medici sapranno dialogare».
«111 Comuni sono stati suddivisi in 32 comprensori. All'interno dovrà essere organizzata la vaccinazione. Lo scopo è facilitare la vaccinazione, l'accesso al più grande numero possibile di persone nel più breve tempo possibile».
La parola passa a Marzio Della Santa: «Ai Comuni spetta il compito di rilevare la domanda. Poi pianificheranno gli appuntamenti. Un aspetto importante, perché a loro compete poi il trasporto dei cittadini che necessitano di un sostegno particolare. I Comuni devono pure valutare la possibilità di mettere a disposizione del medico degli spazi pubblici idonei per la vaccinazione. Trovare quindi la soluzione più idonea per tutti».
«Gli over 80 che non hanno ancora chiamato il loro Comune, possono ancora annunciarsi. Non è possibile dire se avranno un appuntamento già nei prossimi giorni, perché le dosi mandate nel territorio equivalgono a chi si è annunciato finora. Però se non l'avete fatto, annunciatevi. Con il prossimo arrivo di dosi, prima della fine del mese si spera, riusciremo a potenziare l'offerta sul territorio».
«La vaccinazione di prossimità, comunque, non è una vaccinazione a domicilio».
«La vaccinazione di prossimità è possibile perché è stato distribuito il vaccino di Moderna. Con il vaccino di Pfizer era escluso di andare in modo più capillare sul territorio. Siamo stati costretti a chiedere agli anziani di venire nei centri. Il vaccino di Moderna è più facile da gestire».
«Gli anziani dai 75 anni in su devono continuare ad attendere».
«Stamattina è iniziata la distribuzione sul territorio di una prima parte del vaccino. Si parla oggi di 1'100 dosi che arrivano complessivamente in 25 Comuni. Domani gli altri 86 Comuni del cantone saranno pure coinvolti, ricevendo a loro volta il vaccino per un totale di 3'600 dosi. E ci sono già nuove richieste».
«Le persone che si sono annunciate finora nei comuni sono quasi 5'000. Abbiamo avuto 7'500 riservazioni nei centri. In totale quindi 12'500 over 80 si sono annunciati per ricevere il vaccino. Abbiamo già superato un'adesione al vaccino del 50%. Un nuovo passo che è possibile con il coinvolgimento dei Comuni e dei medici. Lasciamo ai partner attivi nel comprensorio (i singoli comuni e i singoli medici) la libertà di trovare la soluzione a livello locale più confacente e idonea. Per vaccinare in fretta».
«Sulla base degli annunci arrivati ai comuni, sono stati costituiti dei gruppi, delle Regioni, a cui sono stati assegnati dei medici. Questo passo che avviamo oggi è possibile solo grazie alla preziosa collaborazione dei Comuni e dei medici».
«A suo tempo avevano annunciato che gli anziani che non potevano spostarsi nei tre centri, potevano annunciarsi al loro Comune manifestando l'intenzione di ricevere il vaccino. La vaccinazione di prossimità parte oggi: dare la possibilità a chi non si è iscritto o non ha trovato posto di iniziare a vaccinarsi. Ciò non avverrà per forza nel proprio comune, men che meno dal proprio medico, ma meno distante dai posti finora dedicati di Rivera, Tesserete e Ascona».
Prende per primo la parola Giovan Maria Zanini: «Presentiamo oggi una nuova tappa nella campagna di vaccinazione: la vaccinazione di prossimità. Il 4 gennaio siamo partiti dalle case anziani, che sono state fatte tutte. Parallelamente gli over 85 hanno potuto prendere appuntamento presso il centro di Rivera, possibilità poi estesa agli over 80 anche ad Ascona e Tesserete. Gli appuntamenti sono stati assegnati tutti, quasi 7'500 a Rivera. Una parte delle vaccinazioni sono già state eseguite. Il 25 gennaio apriranno anche i centri di Ascona e Tesserete».