Le autorità riferiscono di un ritardo nella consegna del preparato che avrà conseguenze sulla campagna vaccinale.
Bianchi: «Attualmente siamo sotto di 1'950 dosi. Complessivamente dovrebbero mancarne circa 6'800». Questo avrà alcune ripercussioni nelle vaccinazioni di prossimità. Pedevilla: «La macchina organizzativa funziona».
La campagna vaccinale continua (con qualche intoppo) in tutta la Svizzera. Secondo i dati riferiti ieri dall'Ufsp sono attualmente quasi 170'000 gli svizzeri ad aver ricevuto la prima dose del preparato. Una quota, questa, che corrisponde a 1.97 persone vaccinate su cento abitanti. Per quanto riguarda la distribuzione del vaccino in Ticino, il nostro rientra tra il novero dei cantoni virtuosi con 2.92 vaccinati ogni cento abitanti per un totale di 10'275 persone che hanno già ricevuto la prima dose del preparato.
Qualche intoppo, dicevamo, ha colpito anche il nostro cantone. Le autorità riferiscono infatti che nelle prossime settimane mancheranno svariate dosi del vaccino Pfizer. Il ritardo nella consegna del preparato avrà ovviamente qualche ripercussione nella campagna vaccinale ticinese che secondo le autorità è «iniziata con il botto». «Attualmente siamo sotto di 1'950 dosi. Complessivamente dovrebbero mancarne circa 6'800», ha precisato il direttore della Divisione della salute pubblica Paolo Bianchi sottolineando che le dosi mancanti del vaccino Pfizer verrano parzialmente compensate con quelle di Moderna. «Tutte le dosi attribuite ai comuni sono confermate», ha da parte sua assicurato il capo della sezione del militare e della protezione civile Ryan Pedevilla. «Andiamo avanti come previsto chiedendo un po' di pazienza alle categorie che ancora non possono accedere alla vaccinazione».
«La macchina organizzativa - ha concluso Pedevilla - funziona».
La conferenza stampa è finita. Grazie per averla seguita su Tio.ch.
Problemi organizzativi: Bianchi ha poi confermato quanto già detto da Pedevilla, ovvero che le dosi previste e gli appuntamenti già presi nei comuni sono confermati. Ma che per ora non potranno esserne presi altri: «I vaccini di Moderna, vista la mancata fornitura di Pfizer, saranno utilizzati nei tre centri di Ascona, Tesserete e Rivera».
Bianchi, rispondendo a una domanda, garantisce che tutti gli appuntamenti attualmente già presi saranno rispettati. «Anche la seconda vaccinazione è garantita per le case per anziani e per chi si è vaccinato fino ora. Questo problema ci impone però di accantonare le dosi e quindi di non poter soddisfare per ora le domande delle altre categorie d'età. Restiamo comunque ottimisti sulla fornitura futura di Pfizer». Il problema, precisa da parte sua Pedevilla, provoca un effetto «cascata» che si ripercuote sulle categorie d'età per le quali avremmo voluto estendere la vaccinazione.
Lasciare libero il numero verde - Pedevilla ricorda poi le categorie che possono annunciarsi per prendere appuntamento per vaccinarsi: «Solo gli over-80, o gli over-75 che convivono con loro. A tutti gli altri chiediamo un po' di pazienza e di non intasare il numero verde del cantone. Stiamo lavorando per farsì che tutti ricevano la propria vaccinazione il prima possibile».
Anche la campagna di prossimità è iniziata con il botto. «Essa ci permette di avvicinarci alla popolazione», sottolinea Pedevilla. «I comuni hanno fatto un lavoro incredibile». Pedevilla chiede poi un po' di comprensione alla popolazione: «La richiesta degli over-80 è talmente alta che per ora le altre categorie devono avere un po' di pazienza».
Pedevilla sottolinea come la campagna vaccinale tra gli over-80 sia iniziata alla grande. «Ringrazio tutti coloro che collaborano per far si che i nostri anziani possano vaccinarsi in tutta sicurezza e tranquillità. La macchina organizzativa funziona».
La parola passa a Ryan Pedevilla: «Attualmente la macchina organizzativa funziona come previsto», spiega. Da lunedì apriranno i centri di Ascona e Tesserete che si affiancheranno a quello di Rivera.
«Le dosi di Pfizer previste per i tre centri di Rivera, Ascona e Tesserete verrano quindi sostituite da quelle di Moderna». Questo costringerà le autorità di dare uno stop ai nuovi appuntamenti per le vaccinazioni di prossimità. «Dobbiamo accantonare le dosi di Pfizer che ci rimangono per i richiami previsti per i pazienti che già hanno ricevuto una prima dose».
Bianchi ha poi citato alcune criticità: «Pfizer ha annunciato alcune riduzioni nelle consegne. E questo colpirà anche il Ticino», precisa Bianchi. «Negli ultimi giorni dell'anno abbiamo ricevuto 4'875 dosi e altrettante le abbiamo ricevute a inizio gennaio. Purtroppo questa settimana le forniture previste hanno subito una riduzione. Mancheranno quindi 1'950 dosi che arriveranno in ritardo». Ma non è tutto. Perché a febbraio la situazione sarà ancora peggiore: «Il prossimo mese era prevista una fornitura importante che arriverà in forma ridotta e in ritardo. Complessivamente dovrebbero mancare circa 6'800 dosi rispetto a quelle inizialmente pianificate».
Bianchi è poi passato al tema centrale della conferenza stampa. Ovvero la campagna vaccinale. «Le vaccinazioni fatte sono 10'275», precisa. «Abbiamo già 620 appuntamenti fissati a Rivera per i prossimi giorni». Le dosi di Moderna attribuite al Ticino sono circa 10'000. Mentre quelle di Pfizer sono circa 14'000. Tutte sono già state praticamente assegnate.
Il primo a prendere la parola è Paolo Bianchi che fa il punto sulla situazione epidemiologica nel nostro cantone. «I numeri stanno calando e siamo positivi».
Le autorità hanno deciso di aggiornare la popolazione sulla campagna di vaccinazione in Ticino. Alla conferenza stampa da Bellinzona partecipano il Direttore della Divisione della salute pubblica Paolo Bianchi e il Capo della Sezione del militare e della protezione della popolazione Ryan Pedevilla.