La denuncia del direttore di Pro Infirmis: «Se veramente c'era la paura di dover scartare i vaccini bastava telefonare».
Quindi l'invito: «Non dimentichiamoci delle persone con disabilità che vivono lo stesso isolamento degli anziani, ma paiono dimenticate».
LUGANO - «Un fatto scandaloso». Reagisce così il direttore cantonale di Pro Infirmis, Danilo Forini, di fronte alla notizia di 60dosi di vaccino impropriamente somministrate a persone non prioritarie ed esterne alle Case anziani (notizia data dal responsabile dell’area medica di ADICASI, il Dr. Med. Franco Tanzi, in un'intervista rilasciata al Quotidiano).
A tal Proposito Forini ricorda: «In questo momento decine di persone con disabilità ad altissimo rischio che vivono in case o reparti medicalizzati del Ticino, non solo non hanno ancora potuto beneficiare della vaccinazione, ma nemmeno sanno se e quando potranno entrare a far parte di una lista di priorità». Quindi aggiunge: «Se veramente c’era la paura di “scartare” i vaccini in esubero, sarebbe bastata una telefonata all’OTAF, alla Provvida Madre, al Miralago, a Madonna di Re che felici si sarebbero organizzati in un baleno per poter salvaguardare numerose vite di persone con disabilità e nel contempo con malattie croniche preesistenti ad altro rischio (categoria prioritaria definita dalla Confederazione). Possibile che non si sia potuto entrare nel merito di una sinergia tra strutture di cura distanti spesso solo qualche chilometro?».
Ciò mentre centinaia di persone vivono «con misure di “reclusione” simili a quelle delle case per anziani nelle strutture per persone con disabilità» e non sanno «se e quando saranno inserite in una lista di priorità». Un dato preoccupante per il direttore di Pro Infirmis, specie se si considera «la paradossale situazione dove gli istituti per invalidi sono equiparati alle case per anziani nell’applicare rigorose misure che limitano la libertà e la qualità di vita degli ospiti e poi, ecco che quando si tratta di applicare le priorità di vaccinazione, ci si dimentica di loro».
Pro Infirmis auspica che le autorità sanitarie «possano rapidamente prendere in dovuta considerazione la fragilità di tutte le persone con disabilità e con malattie ad alto rischio». «Le forniture di vaccini sono in ritardo. Lo sappiamo, ci vuole pazienza - conclude Forini -. Ma occorre anche qualche rassicurazione sulle priorità dedicate a questa popolazione fragile».