I Verdi interrogano il governo sulla possibilità di un depistaggio a tappeto
BELLINZONA - La prevenzione dei contagi nelle scuole è un lusso? Dopo un nostro articolo sulle misure anti-Covid introdotte dalla scuola Tasis di Montagnola, i Verdi chiedono lumi al Consiglio di Stato.
Ad attirare l'attenzione dei deputati ecologisti, si legge nell'interpellanza, sono i numeri dei contagi. Con un tasso del 3 per cento registrato nella scuola di Montagnola, il conto è presto fatto: «All'inizio di quest'anno scolastico nelle scuole ticinesi si sono presentati 1500 potenziali positivi, tra allievi e docenti» si legge.
La soluzione? Secondo i firmatari - Nicola Schoenenberger, Claudia Crivelli Barella, Marco Noi, Samantha Bourgoin, Cristina Gardenghi e Andrea Stephani - applicare il depistaggio a tappeto nelle scuole pubbliche non sarebbe per forza «sproporzionato», come sostenuto dal Decs. «Una tempestiva identificazione dei casi positivi porterebbe a dei risparmi in termini di contagi e relative quarantene».
I Verdi chiedono quindi al Consiglio di Stato «come valuta il depistaggio precoce» in termini di costi e benefici. E al Decs, se non sarebbe il caso di dotare gli allievi «meno fortunati» di tablet o computer personali per affrontare la scuola a distanza. Quest'ultima, a giudizio dei deputati, «ha mostrato tutti i suoi limiti».