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CANTONE«I nostri rustici sono in pericolo»

27.01.21 - 17:25
Quarantacinque deputati, primo firmatario Piezzi, attaccano «l'intransigenza di Berna» dopo l'ennesimo ricorso dell'ARE.
Ti-Press
«I nostri rustici sono in pericolo»
Quarantacinque deputati, primo firmatario Piezzi, attaccano «l'intransigenza di Berna» dopo l'ennesimo ricorso dell'ARE.
Nel mirino dell'Ufficio federale della pianificazione territoriale vi è il piano regolatore della Val Malvaglia.

BELLINZONA - «L’intransigenza di Berna mette a repentaglio uno dei patrimoni culturali e del paesaggio costruito più importanti del Canton Ticino: i nostri rustici». È il grido d'allarme lanciato da 45 deputati - primo firmatario Aron Piezzi - con un'interrogazione interpartitica diretta a Palazzo delle Orsoline. Nel mirino dei proponenti (i nomi nel box) vi è l'agire dell'Ufficio federale della pianificazione territoriale (ARE) che ha deciso di ricorrere al Tribunale federale per quanto riguarda il piano regolatore della Val Malvaglia (approvato quasi cinque anni fa dal Consiglio di Stato) dopo che il TRAM aveva rispedito al mittente il precedente ricorso poiché «inoltrato fuori tempo massimo».

«Questo non è un esempio isolato - scrivono i 45 deputati - il costante atteggiamento che riscontriamo di questi tempi nelle nostre valli da parte dell’ARE». L'atteggiamento, definito «intransigente e punitivo» di Berna, è considerato dai firmatari «umiliante» per il nostro Cantone, anche perché «più della salvaguardia del paesaggio l’ARE sembra interessato a trasformare i territori fuori zona edificabile in piattaforme per battaglie giuridiche, manifestando mancanza di fiducia nelle Autorità cantonali e comunali». I 45 deputati ticinesi ritengono che i continui ricorsi dell'Are impediscano «numerosi recuperi e contrastano anche con gli obiettivi perseguiti da diversi enti e associazioni nel passato, che i privati potrebbero contribuire a rafforzare». Capita infatti di sovente che I Comuni su preavvisi positivi del Cantone, rilascino licenze edilizie per edifici fuori zona edificabile e l’ARE interponga ricorso e questo per i deputati è «un'inammissibile incongruenza tra istituzioni pubbliche». Insomma, i nostri rustici, simbolo del Cantone, sono in «pericolo». Ecco le domande più interessanti tra le quindici formulate per tentare di conservare un patrimonio di tutti. 

Alcune delle domande poste:

Come valuta il Consiglio di Stato questa situazione e questo modo di agire dell’ARE?

Come giudica il Consiglio di Stato il comportamento dei funzionari dell’ARE nell’ambito della sua vigilanza? 

È corretto richiedere incarti ai Comuni, anziché consultarli come ogni cittadino presso le Cancellerie comunali? 

Cosa è stato fatto dal Consiglio di Stato e, soprattutto, cosa intende fare per affrontare il tema con la direzione del Dipartimento federale responsabile dell’ARE?

Ritiene corretto il Consiglio di Stato che il principio della separazione tra zona edificabile e fuori zona ottenga questi risultati controproducenti per il paesaggio stesso? Non ritiene il Consiglio di Stato che l’invocazione di questo principio, quando questo è il risultato, sia dannoso? Come intende agire il Consiglio di Stato per evitare un tale risultato?

 I 45 deputati interroganti:

- del PLR: Aron Piezzi (primo firmatario), Alessandro Speziali, Alessandra Gianella, Sebastiano Gaffuri, Matteo Quadranti, Nicola Pini, Fabio Schnellmann, Roberta Passardi, Alessandro Cedraschi, Giorgio Galusero, Michela Ris, Giovanna Viscardi, Diana Tenconi, Fabio Käppeli, Cristina Maderni, Bixio Caprara, Giacomo Garzoli, Alex Gianella, Omar Terraneo, Maristella Polli, Paolo Ortelli, Marco Bertoli e Natalia Ferrara

- del PPD: Fiorenzo Dadò, Sara Imelli, Luca Pagani, Alessio Ghisla, Fabio Battaglioni e Claudio Isabella

- dell’UDC: Daniele Pinoja, Sergio Morisoli, Edo Pellegrini, Tizianio Galeazzi, Roberta Soldati e Paolo Pamini

- della LEGA: Eolo Alberti, Fabio Badasci, Omar Balli, Sem Genini e Mauro Minotti

- del PS: Fabrizio Garbani-Nerini, Simona Buri e Henrik Bang

- del PC: Lea Ferrari e Massimiliano Ay

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