Il primo bilancio è positivo malgrado la pandemia. Il DECS: «Quasi 4'500 persone si sono rivolti alla struttura».
BELLINZONA - A un anno dall’apertura - era il 25 gennaio - il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) e il presidente del Comitato guida della Città dei mestieri della Svizzera italiana, hanno presentato oggi un primo bilancio della "Città dei Mestieri". «Malgrado la situazione straordinaria legata al Covid-19 che ha caratterizzato il 2020, sono state oltre 4'500 le persone che si sono rivolte a questa innovativa struttura per consulenze, partecipazioni a eventi o per informazioni tramite il centro di documentazione multimediale».
«Buoni risultati nonostante il lockdown» - Una soddisfazione che traspare anche dalle parole di Manuele Bertoli: «I risultati raggiunti sono buoni e questo nonostante la temporanea chiusura della struttura, causata dal lockdown della scorsa primavera, a poche settimane dalla sua inaugurazione. Con spirito d’iniziativa e grande flessibilità, la Città dei mestieri della Svizzera italiana ha saputo adattare i servizi e il programma, organizzando eventi a distanza e rafforzando sinergie e collaborazioni con le organizzazioni del mondo del lavoro a sostegno in particolare della campagna di collocamento degli e delle apprendiste».
«Diversi successi» - Per Nicola Pini, presidente del Comitato guida che riunisce rappresentanti degli uffici cantonali coinvolti e le principali organizzazioni professionali e sindacali cantonali, sono stati «diversi i successi» del primo anno di attività. E «non era un risultato scontato». In primis - spiega - vi è stato l’aumento del dialogo: dialogo interno ai servizi dell’amministrazione cantonale ma anche dialogo tra Stato e mondo professionale, la cui collaborazione è fondamentale e sempre da coltivare e sviluppare. In seconda battuta l’importante contributo alla chiusura dei contratti di apprendistato, che la Città dei mestieri ha portato avanti tramite diverse iniziative (presentazione di professioni, momenti d'incontro tra giovani/famiglie e aziende, numero verde per aziende formatrici e campagna marketing in collaborazione con la Cité des métiers di Ginevra). In terzo luogo, oltre alle consulenze ordinarie secondo obiettivi, l’aumento delle collaborazioni per consulenze specialistiche, come ad esempio il presidio per il terziario professionale con SUPSI e con le Scuole Specializzate Superiori (SSS), ma anche con Fondounimpresa per l’imprenditorialità, con il Servizio lingue e stage all’estero e con tutta una serie di attori sul territorio. «Proprio questo lavoro di rete - conclude Pini - è la forza della Città dei mestieri per sostenere chi cerca un lavoro e una formazione».
I dati del primo anno - Tatiana Lurati Grassi, capo dell’Ufficio della formazione continua e dell’innovazione della Divisione della formazione professionale, ha presentato una sintesi dell’attività 2020 della Città dei mestieri della Svizzera italiana. Nei 10 mesi effettivi di apertura, 4'459 persone hanno usufruito di uno o più servizi offerti (34% per consulenze individuali, 31% in incontri organizzati da partner, 24% in eventi e 11% per il centro di documentazione multimediale e accoglienza). Rispetto all’obiettivo posto - 5'000 persone - e tenendo conto della situazione eccezionale legata al Covid-19, Per Lurati Grassi il bilancio raggiunto «è incoraggiante» sebbene «vi sia ancora, ne siamo certi, un potenziale importante di sviluppo».
Pubblico diversificato - I dati 2020 confermano che i fruitori della Città dei mestieri sono un pubblico diversificato. Vi è una sostanziale omogeneità tra uomini (53%) e donne (47%); la metà delle persone che si è rivolta alla struttura è in età adulta (51%), seguono i giovani in età tra 18-25 anni (27%) e ragazzi e ragazze con meno di 18 anni (22%). L’area di consulenza individuale maggiormente sollecitata è stata ‘Orientarsi’ (31%), seguita da ‘Trovare lavoro (28%), ‘Perfezionarsi e riqualificarsi’ (25%) e ‘Vivere l’apprendistato’ (16%). In un caso su cinque sono state coinvolte più aree di consulenza per una singola persona, potendo così rispondere in modo efficace e diretto ai diversi bisogni. La Città dei mestieri nel 2020 ha organizzato e promosso 114 eventi, di cui 46 in modalità a distanza, e per il primo semestre 2021 ne sono già in agenda oltre 100.
Le novità del 2021 - Questo secondo anno di attività si apre con due novità. Da oggi anche in Ticino è disponibile BIZ App, l’applicazione digitale già affermata in molti cantoni come strumento d’informazione per i giovani alla ricerca di un posto di apprendistato in azienda. A partire dal 1° febbraio 2021 sono in vigore i nuovi orari d’apertura, in particolare per il giovedì, con la rinuncia all’apertura serale fino alle 20 che, complice anche l’attuale situazione epidemiologica, non ha riscontrato una sufficiente adesione del pubblico, e l’introduzione di un’apertura al mattino il venerdì. I nuovi orari sono lunedì-giovedì dalle 12 alle 18, venerdì dalle 10 alle 16 e sabato dalle 9 alle 12.