I democentristi si scagliano contro il rapporto del CURML sulle nuove tariffe del Medico del traffico
L'accusa: «Il Centro Universitario Romando di Medicina Legale vive di perizie e ha tutto l'interesse a gonfiare i costi»
BELLINZONA - Medico del traffico dalla padella alla brace? Almeno cosi aveva messo in guardia un rapporto del Centro Universitario Romando di Medicina Legale (CURML). Le nuove tariffe decretate dal Gran Consiglio a seguito dell’iniziativa parlamentare UDC, secondo il rapporto del CURML, riportato nei giorni scorsi dalla Regione, porterebbero a un aumento considerevole dei costi a carico degli automobilisti soggetti a perizia. Aumenti, secondo il rapporto, anche dell’ordine dei 1’000 franchi per un “multirecidivista-caso psichiatrico”.
Il «conflitto di interessi» - Contro le conclusioni di questo documento si scaglia oggi l’UDC-Ticino, secondo cui la perizia «serve unicamente a sostenere il Consiglio di Stato che lavora affinché nulla cambi». I democentristi, peraltro, mettono in dubbio la credibilità dello stesso Centro di Medicina Legale che «agisce in pieno conflitto di interessi», poiché «vive di perizie sul traffico» e «ha tutto l’interesse a gonfiare i costi». Non sarebbe insomma un arbitro imparziale.
«Per lo più casi semplici» - L’UDC contesta anche il fatto che non vi siano casi semplici e che per le perizie vada sempre applicata la tariffa “per casi speciali” di 250 franchi l’ora e non quella di 180 franchi decisa dal Gran Consiglio. «Ciò è falso - si legge nel comunicato stampa -. La stragrande maggioranza delle infrazioni gravi che conducono al Medico del traffico è costituita da casi semplici come la guida per la prima volta a una velocità di 30 km/h sopra limite massimo, oppure con un tasso di alcolemia nel sangue superiore ai 0,80 mg/l».
Il «gioco del cartello» - Con il nuovo sistema approvato dal Gran consiglio, è la difesa dell’UDC, ora la persona soggetta a perizia può verificare in prima persona il tempo impiegato dal Medico del traffico per allestire la perizia e di conseguenza controllare se la fattura corrisponde realmente alla prestazione. «Ciò non vuole per nulla dire - continua il comunicato stampa - che il Medico del traffico può a suo piacimento moltiplicare le analisi per riempirsi le tasche sulla pelle del cittadino. È evidente che questo è il gioco della ristretta cerchia dei Medici del traffico, i quali essendo pochi in tutta la Svizzera fanno di tutto per costituire un cartello ristretto ed evitare la concorrenza».
Nuova iniziativa in canna - Nel caso in cui il documento del CURML venisse confermato dal Consiglio di Stato, l’UDC si dice pronta a lanciare una nuova iniziativa parlamentare «per abbassare le tariffe orarie e fissare dei tetti massimi, così da annullare il presunto aumento dei costi e anzi ridurlo in modo sostanziale».