Roberto Ostinelli è stato sospeso dall'Ordine dei medici per le sue posizioni sul virus. Ecco la reazione
«A parte la multa di 3.000 franchi che dovrò pagare, non cambia nulla per me – dice –. Non mi interessa più fare parte di questo organo».
MENDRISIO - «Mi chiamano negazionista e propagandista. Termini fuori luogo. Si vuole spingere il pensiero unico, mediatizzando la mia questione personale». Roberto Ostinelli, dottore di Mendrisio sospeso recentemente dall'Ordine dei medici del Ticino (e dalla FMH) per le sue posizioni sul Covid-19, è amareggiato. Per più ragioni. «Prima di tutto non vengo ascoltato – sostiene –. Avevo mandato una petizione al Consiglio di Stato, con tanto di documentazione, in cui ponevo l'accento sulla nocività dei lockdown per la salute pubblica. Non ho mai ricevuto risposte. Secondariamente vengo trattato come se fossi un pericolo. Ho solo proposto un atteggiamento, secondo me, più idoneo per affrontare questa malattia».
La telefonata del presidente Franco Denti – Concretamente cosa comporta questa sospensione di tre mesi per il medico di Mendrisio? «A parte la multa di 3.000 franchi che dovrò pagare, nulla – replica –. Non mi interessa più fare parte di questo Ordine. Vorrei appartenere a un altro organo che non ha questo modo di funzionare totalitario. È stato il presidente Franco Denti a chiamarmi al telefono e a comunicarmi che la commissione deontologica avrebbe emesso un comunicato stampa in merito alla mia sospensione. Non sono sorpreso da questa decisione. L'ipotesi girava già a ottobre. Ci sono stati diversi scambi di lettere».
«Basta con i lockdown» – Ostinelli non cambia comunque idea sul nuovo coronavirus. «Certo che non la cambierò. Anzi. Le mie tesi sono sempre più confermate dal mondo scientifico. Ultimamente soprattutto in merito agli asintomatici che non infetterebbero le persone sane. Continuerò a ritenermi una persona libera di potersi esprimere. Così come proseguirò a dire che le mascherine possono essere strumenti deleteri in quanto con una loro manipolazione errata rappresentano una fonte di contagio. Ci vuole un nuovo approccio. Basta con queste modalità irresponsabili. Basta con le chiusure. Si stanno creando danni socio economici e psicologici non indifferenti. Li pagheremo per tutto il prossimo decennio. L'ho già detto, e lo ripeto».