Sacha Cattelan, esperto di Pmi, analizza la situazione di un settore particolarmente in affanno.
«Grazie allo strumento del lavoro ridotto sono stati evitati numerosi licenziamenti. Più imbarazzante la questione dei casi positivi e delle quarantene»
BELLINZONA - Sacha Cattelan, esperto di Piccole Medie Imprese (Pmi), analizza la situazione di un settore particolarmente in affanno. «Ho rispetto per chi si trova in evidente difficoltà, le misure d’emergenza lasciano ben sperare».
La protesta di chi soffre continua…
«I settori particolarmente toccati sono quelli della ristorazione, delle agenzie di viaggio, degli eventi. Il malcontento è più che comprensibile in quanto i margini di utile per la calcolazione delle indennità divergono da azienda ad azienda».
E la restituzione dei prestiti?
«C’è da sperare che una volta terminata la pandemia, l’aumento della cifra d’affari sarà proporzionale agli obblighi di rimborso. Penso soprattutto ai crediti Covid, dei quali per fortuna molte aziende ticinesi, nonostante li abbiano richiesti in via prudenziale, non hanno usufruito».
Gli aiuti erano inevitabili.
«La liquidità immediata è un grande sostegno, ma va restituita. A medio termine rimane più incertezza circa la salute delle aziende. Vi sono molte variabili da considerare: dalla modalità di rimborso dei prestiti alla ripresa dell’economia locale in generale».
Come ne è uscito il personale?
«Grazie allo strumento del lavoro ridotto sono stati evitati numerosi licenziamenti. Più imbarazzante la questione dei casi positivi e delle quarantene: una persona che è stata a contatto con chi ha contratto il virus può beneficiare dell’Indennità Perdita di Guadagno (Ipg) dal primo giorno (quindi con lo stipendio interamente coperto), mentre chi è posto in isolamento in quanto positivo, ha diritto all’assicurazione malattia professionale, che interviene di norma solo dopo 30 giorni. Per i datori di lavoro, una differenziazione rilevante!».
Come prevede la ripartenza?
«Il clima di incertezza sta creando molte difficoltà e senza un piano chiaro sta diventando molto complesso. La gente ha timore di fare praticamente qualsiasi cosa. Dai piccoli investimenti a quelli più importanti, e questo blocca tutta l’economia a ogni livello. Gli imprenditori, ma anche la popolazione, devono ritrovare al più presto fiducia di investire, già nel breve termine».
Quali sono le opportunità da cogliere in questo periodo straordinario?
«Ottimizzare i processi aziendali, soprattutto grazie alla digitalizzazione. Per i più tradizionali: dotarsi perlomeno di un sito internet, diventare più “social”. Valorizzare il proprio brand. Un po' per obbligo, un po' per necessità, gli imprenditori sono invitati a uscire dalla “comfort zone”. Le aziende devono restare “vive” per mettersi in mostra, senza lesinare sulle attività di promozione. L’errore più grande sarebbe quello di chiudersi “a riccio”, riducendo al minimo i costi. Sarebbe la via più facile a breve termine, ma anche quella più distruttiva nel medio-lungo periodo».
Come vanno spronati i giovani imprenditori a credere nei loro progetti?
«Passione e determinazione vanno salvaguardati, tuttavia questi due aspetti non bastano. Anche le disponibilità economiche sono importanti. Servono poi una discreta visione, una buona organizzazione e soprattutto la consapevolezza di cosa significa essere un imprenditore, con i rischi e benefici che questo comporta. La libertà e le soddisfazioni del proprio operato contrapposte all’incertezza economica e alle responsabilità sia economiche che morali».
L'esempio nonno Luttrop nell'impegno odierno
Nipote del grande Otto Luttrop, il giocatore tedesco che ha scritto la storia del Football Club Lugano degli Anni 60-70, Sacha Cattelan ha il calcio nel cuore ed è a sua volta attivo in questo mondo, in cui ricopre la carica di presidente della società del suo paese, il Fc Agno. «Sono orgoglioso della carriera di mio nonno e oggi mi sento anch’io bianconero. La sua dedizione al calcio mi aiuta nei lavori che svolgo tutti i giorni». Sacha Cattelan, 33 anni, docente-ricercatore presso il Centro competenze tributarie della Supsi attivo nella formazione in ambito fiscale, è anche considerato un esperto di Piccole Medie Imprese, tanto che dirige una rivista specializzata in questo settore, che è stata lanciata nel 2018 con il nome di “INFOpmi”. «Abbiamo voluto dare una vetrina alle numerose imprese del Ticino con una promozione mirata e siamo contenti di aver coinvolto oltre 1.500 PMI nelle uscite fatte fino ad oggi, compreso il “Numero Oro” dello scorso Natale».