Licenziamenti e disagio tra il personale. VPOD e OCST chiedono che venga riconosciuto un aiuto economico straordinario.
GRONO - Da diverse settimane le organizzazioni sindacali ricevono segnalazioni da parte del personale occupato presso le case anziani della regione Moesa. Il personale racconta in particolare di pressioni sul posto di lavoro, insicurezza e disagio, nonché di problematiche a livello di gestione sanitaria degli ospiti. Negli ultimi giorni vi sono stati pure ulteriori licenziamenti.
Alcune direzioni hanno spiegato che la riduzione del personale è provocata dalla diminuzione dell’occupazione dei posti letto dovuta all’attuale crisi sanitaria. «Purtroppo però - lamentano i sindacati OCST e VPOD - a oggi nessuna casa anziani ha accettato di aprire un dialogo trasparente». I dipendenti, dal canto loro, non vogliono esporsi per paura di perdere il proprio posto di lavoro.
Di fronte a questa situazione OCST e VPOD si sentono in dovere di lanciare un appello alla politica grigionese affinché si riconosca rapidamente a un aiuto economico straordinario che consenta alle case per anziani del Moesano di mantenere dei preziosi posti di lavoro. Tale aiuto, alla fine della pandemia, permetterà di garantire la continuità e la qualità delle cure in favore degli anziani che torneranno ad occupare le strutture.
In conclusione, i sindacati evidenziano come la riduzione dei posti letto sia una conseguenza passeggera provocata dalla crisi sanitaria. La perdita di personale competente e qualificato provocherà per contro delle gravi ripercussioni sia per il settore sanitario della Moesa, sia per il numero di posti di lavoro esistenti nella regione.