Esponenti del mondo politico esprimono solidarietà: «Occorre una soluzione».
L’ampio sostegno vuole essere un segnale anche per le altre aziende che operano nel settore: «non permettiamo lo sfruttamento»
GIUBIASCO - Alcuni esponenti di Verdi, Forum Alternativo, PS, Giovani Verdi e GISO (nel rispetto delle disposizioni sanitarie) si sono presentati oggi presso il deposito della DPD di Giubiasco per esprimere la propria solidarietà e il proprio sostegno alle rivendicazioni delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo. «Esacerbate dall’aumento della mole di lavoro a causa della crisi sanitaria - sottolineano i rappresentanti politici -, le condizioni in cui operano sono diventate insostenibili».
La denuncia è chiara: «Orari di lavoro estenuanti, salari da fame, violazione dei diritti dei lavoratori». Questi e molti altri sarebbero i problemi venuti alla luce grazie alla mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori di DPD nelle ultime settimane. «Problematiche inaccettabili - viene sottolineato in una nota odierna - che devono necessariamente trovare una soluzione».
Per questo motivo la politica vicina ai diritti dei salariati si è mossa oggi per dimostrare attivamente il proprio sostegno a queste persone. «Attraverso il subappalto ad impresari locali - si precisa - DPD scarica a terzi l’onere della gestione del personale imponendo però rigidi standard di controllo. La casa madre non può quindi lavarsene le mani e dirsi estranea a queste situazioni. È fondamentale che questa riveda le condizioni di lavoro a cui sono sottoposti gli addetti alla consegna pacchi e si impegni attivamente a farle rispettare dai propri partner». «La legge sulla posta - si prosegue - obbliga DPD a rispettare le condizioni di lavoro vigenti nel settore anche per i propri subappaltatori e, a fronte dei gravissimi abusi riscontrati dal Sindacato, il gruppo esorta lo Stato a intervenire urgentemente e procedere con un sistema di controlli più efficaci».
L’ampio sostegno da parte della politica dimostrato oggi vuole essere un segnale anche per le altre aziende che operano nel settore. «L’impegno sociale verso i lavoratori non può essere sacrificato sull’altare della concorrenza e del profitto. Il servizio di consegna pacchi si è rivelato cruciale per il buon funzionamento della nostra vita privata e lavorativa durante questa pandemia e non possiamo permettere che questo si basi sullo sfruttamento di manodopera».