La clinica ha avanzato la richiesta di risarcimento per la fuga di notizie sul caso del neurochirurgo
La vicenda risale all'estate del 2019 e riguarda quattro presunti "falsi interventi".
GRAVESANO - La clinica Ars Medica di Gravesano ha presentato una richiesta di risarcimento al Dipartimento sanità e socialità e all'Ente ospedaliero cantonale per il danno di immagine - e, di riflesso, economico - che avrebbe subito dopo la pubblicazione da parte dei media della vicenda delle operazioni "fasulle" che ha fatto finire un neurochirurgo sotto inchiesta. Lo riferisce oggi il Caffè.
Nella missiva inviata a Bellinzona, la clinica chiede la somma di circa un milione e 100mila franchi, da devolvere alla "Genolier Foundation", una fondazione a scopo benefico che fa parte del suo medesimo gruppo).
La vicenda, lo ricordiamo, era emersa nell'agosto del 2019 e faceva riferimento a quattro presunti "falsi interventi", tra l'8 febbraio e il 25 luglio di quello stesso anno. L'apertura dell'inchiesta da parte della Procura aveva portato la clinica a sospendere temporaneamente il neurochirurgo. «Pur avendo avuto le garanzie dalla magistratura che la sicurezza dei pazienti non è mai stata messa in pericolo, con i provvedimenti attuali vogliamo togliere ogni dubbio ai pazienti», avevano spiegato in quell'occasione i vertici della clinica Ars Medica.
Il neurochirurgo fu poi reintegrato dalla clinica alla fine del mese di agosto del 2019 dopo «approfondite verifiche interne». «Riteniamo - precisò Ars Medica in quell'occasione - di poter confermare che gli interventi chirurgici contestati al nostro neurochirurgo non sono affatto stati simulati bensì effettivamente eseguiti». L'inchiesta però ha preso concretamente il via e prosegue tuttora.