I deputati PPD Fonio, Dadò, Agustoni e Pagani hanno presentato un'iniziativa cantonale
BELLINZONA - L'aborto spontaneo e la perdita perinatale sono una sofferenza che tocca moltissime famiglie e che oggi, spesso, non trova alcuna forma di sostegno o di presa a carico. Perché spesso si sottovalutano conseguenze per il corpo e la mente della donna.
La Nuova Zelanda è diventato uno dei primi paesi al mondo a prevedere un congedo retribuito per le lavoratrici che subiscono un aborto spontaneo. I deputati hanno approvato all’unanimità la misura, tre giorni di congedo per lutto. Ginny Andersen, deputata laburista promotrice della legge, ha dichiarato in Parlamento: «Spero che saremo tra i primi, ma non tra gli ultimi, e che altri paesi cominceranno a legiferare per un sistema di congedi più umano ed equo, che riconosca le sofferenza e il dolore successivi ad aborti spontanei e morte alla nascita».
Perché non cominciare dal "nostro piccolo" Ticino? Lo hanno pensato Maurizio Agustoni, Fiorenzo Dadò, Giorgio Fonio e Luca Pagani, che hanno presentato oggi un'iniziativa cantonale. L'obiettivo è chiedere all’Assemblea federale di introdurre anche in Svizzera un congedo in caso di aborto spontaneo o perdita perinatale. Anche la scrittrice Angela Notari ha dato risalto alla decisione del parlamento neozelandese.
Per i deputati PPD, inoltre, andrebbe «promossa ogni iniziativa che sostenga le donne e le famiglie nel loro percorso verso la maternità».