L'idea del 49enne Stefano Garganigo, vittima di un grave incidente nel 1998. Una sfida che celebra la vita.
Due protesi di ultima generazione, un messaggio di speranza. E la ricerca di dodici sistemazioni per potere dormire. Ecco cosa è il progetto Forrest.
BALERNA - Da Chiasso ad Airolo a piedi. Per ringraziare e celebrare la vita che gli ha fatto ritrovare due gambe nuove. O meglio, due protesi. È la sfida di Stefano Garganigo, 49 anni, di Balerna. Un uomo che nel 1998, alla stazione di Lugano, finì accidentalmente sotto un treno, vedendosi amputare le gambe. «Con le vecchie protesi riuscivo a camminare un chilometro al giorno. Con queste posso farne dieci».
All'inizio pensava al cammino di Santiago – E così Stefano, noto anche per i suoi exploit sportivi nel mondo della vela, lancia il progetto Forrest, nome che richiama evidentemente Forrest Gump. «All’inizio la mia idea era quella di percorrere l’ultima tratta del cammino di Santiago. Poi mi è stato suggerito di puntare sul tragitto da Chiasso ad Airolo, più o meno equivalente in termini di lunghezza. Cento chilometri in totale, suddivisi in dodici tappe di cui alcune davvero difficili, penso ad esempio a quella che da Rivera mi porterà, in discesa, a Cadenazzo».
Il problema del tetto – Ma se lungo il cammino di Santiago da tempo i pellegrini possono essere ospitati un po’ ovunque, altrettanto non si può dire per la via scelta dal 49enne di Balerna. Stefano, che non ha alcun budget per questo progetto, è dunque alla ricerca di dodici sistemazioni temporanee gratuite, comprese quelle di partenza e di arrivo. «Magari dodici hotel. In cambio di una camera gratis farei loro pubblicità sui social. Oppure dodici Comuni. Mi accontenterei di dormire in una palestra, o in una sacrestia».
Il ginocchio da ricaricare – Sì, perché Stefano, attivo sia nel Gruppo Paraplegici Ticino sia negli Insuperabili, di base non ha bisogno un granché. «Semplicemente di una doccia e di un posto dove mettere il materassino per dormire. E poi naturalmente di una presa elettrica: il ginocchio elettronico va ricaricato ogni notte. Parlo di ginocchio al singolare, riferendomi al sinistro, perché sull’altra gamba il ginocchio non mi è stato amputato».
Conto alla rovescia – I tecnici dell’Ortopedica di Lugano sono al lavoro per consentire a Stefano di raggiungere il suo obiettivo. «Più che altro per fare in modo che non ci siano problemi lungo il tragitto, dovuti magari alle discese. Queste protesi di ultima generazione mi sono state consegnate a dicembre 2020. Quello che vorrei lanciare è anche un messaggio di speranza. Non so quando potrà concretizzarsi il tutto esattamente, probabilmente verso la fine dell’estate. Anche perché, oltre a trovare chi mi ospiterà, mi devo allenare. Per me non sarà proprio una passeggiata».
Le tappe del cammino di Stefano
1. Chiasso dogana - Capolago (10,3 km)
2. Capolago - Melide (7.8 km)
3. Melide - Manno (12,6 km)
4. Manno - Rivera (11.5 km)
5. Rivera - Cadenazzo (8.6 km, con forte discesa, tappa per cui forse servono 2 giorni)
6. Cadenazzo - Bellinzona (8.7 km)
7. Bellinzona - Claro (7.6 km)
8. Claro - Biasca (12,9 km)
9. Biasca - Giornico (9.1 km)
10. Giornico - Faido (11.2 km)
11. Faido - Ambrì (9.9 km)
12. Ambrì - Caseificio del Gottardo (9.7 km)