L'ispettore di polizia era accusato di favoreggiamento, abuso di autorità e violazione del segreto d'ufficio
BELLINZONA - Un ispettore di polizia coinvolto in un'inchiesta giudiziaria della Procura ticinese è stato prosciolto da ogni accusa, relativamente a una serie di reati finanziari. La Corte dei reclami penali (CRP) ha confermato il decreto di abbandono nei confronti dell'agente: lo rende noto la Polizia cantonale in un comunicato odierno.
L'ispettore stato denunciato a seguito delle dichiarazioni rese alla giustizia da un 54enne, di professione fiduciario, a sua volta indagato. Quest'ultimo aveva messo in discussione l'operato dell'agente, per il quale si configuravano i reati di favoreggiamento, abuso di autorità e violazione del segreto d'ufficio.
Per i giudici Mauro Mini, Raffaele Guffi e Giovan Maria Tattarletti invece l'agente ha agito nell'ambito delle sue competenze, senza travalicarle, e non sarebbero emersi indizi di colpevolezza. Il procedimento penale si è quindi concluso - non essendo stati presentati ricorsi - e la sentenza è stata accolta «con soddisfazione» dal Comando della Polizia.