Davide Santini ha un'agenzia di viaggi dedicati ai grandi eventi sportivi. Euro 2021 per lui è un super test.
Nel 2020 la ditta del 41enne ha perso l'80% della cifra d'affari. Eppure, ha retto l'urto con la pandemia. E ora guarda al futuro, tra un'incognita e l'altra, con un certo ottimismo.
LUGANO - Per colpa del Covid la sua azienda nel 2020 ha perso l'80% della cifra d'affari. Senza contare i primi mesi del 2021. Davide Santini, 41 anni, titolare della PS Sport di Lugano, agenzia specializzata in viaggi legati a grandi eventi sportivi, incrocia le dita. «Guardiamo al futuro. Anche se al momento regna una confusione enorme. Ogni giorno ci sono notizie contraddittorie».
Che mazzate – Secondo la strategia di Berna la Svizzera potrebbe riaprire agli eventi con 3.000 persone da luglio, con 10.000 persone a partire da settembre. Fantascienza? E gli altri Paesi? Domande lecite per chi vive grazie ai grandi eventi. Intanto a Barcellona si è testato un concerto a misura di Covid. Con successo. Un buon auspicio per Santini, che ripercorre la sua Odissea. «La Svizzera nel 2020 avrebbe ospitato il mondiale di hockey a Zurigo e Losanna, a maggio. Poi, a settembre, il mondiale di ciclismo di Aigle Martigny. Entrambi gli appuntamenti sono stati soppressi. Per non parlare della Champion's League giocata a porte chiuse, dei grandi tornei di tennis o dell'Europeo di calcio rinviato. Ci occupiamo anche di concerti. Tutto quello che avevamo preparato in due anni è andato in fumo. Con tanti costi fissi non recuperabili».
«Per un anno, noi non avremo lavoro» – Sì, perché Santini offre un servizio dall'a alla zeta, con pacchetti che comprendono le trasferte, i pernottamenti, le attrazioni di contorno. «Ci vogliono mesi per prendere i contatti giusti e preparare tutto ciò. E si lavora con tantissimo anticipo. Mi ricordo ancora che il primo di marzo del 2020 ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: noi per un anno non avremo lavoro. È andata pure peggio. Abbiamo messo subito le mani avanti, cercando di ridurre al minimo i costi fissi e avere un bilancio più snello possibile. Spesso abbiamo dovuto restituire i soldi ai clienti. Alcuni hanno deciso di convertirli in un buono spendibile in futuro. Ricordo con affetto una signora pensionata che optò per lasciarci il 50% della somma. Come sostegno. Voleva portare il marito ai mondiali di hockey».
Giugno si avvicina – Nel frattempo sono arrivati gli aiuti dalla Confederazione (credito Covid) e l'azienda del 41enne sarà trattata come caso di rigore. L'incertezza tuttavia rimane. «A giugno ci sarà l'Europeo di calcio. E non sappiamo ancora adesso come si terrà esattamente. L'UEFA anni fa aveva deciso di farlo svolgere in 12 nazioni. Si è persa per strada l'Irlanda. Nemmeno di fronte alla pandemia è stata cambiata la formula itinerante. Immagino per una questione di accordi con gli sponsor. Sarebbe stato più facile avere tutta la competizione in un solo Paese. Così invece dovremo tenere d'occhio le regole e le situazioni di 11 Paesi differenti. Per noi è proprio un bel grattacapo. La Svizzera parteciperà. E tanti tifosi, anche ticinesi, ci chiedono informazioni».
I mille quesiti dei tifosi – Alcune città permetteranno di ospitare il 100% degli spettatori, altre no. E le percentuali continuano a variare. «Non si sa nemmeno bene con che criterio si potrà andare allo stadio. Ci andranno solo i vaccinati? Basterà un test? Sono tutti dettagli ancora da chiarire. Ci troviamo tra l'incudine e il martello. Siamo costantemente alla ricerca di informazioni. Anche per quanto riguarda gli hotel, con le rispettive normative. Lavoriamo come matti, senza avere la certezza che poi le cose andranno davvero bene. Euro 2021 sarà in ogni caso un bel test per sapere come si svolgeranno i grandi eventi del futuro».
Una voglia matta di normalità – Santini e il suo piccolo team stanno comunque puntando soprattutto sul periodo che va da settembre 2021 fino al 2025. «È inutile piangersi addosso. Il presente è questo. Ad esempio ci stiamo concentrando sulle ATP Finals di tennis che si terranno dal 14 al 21 novembre di quest'anno a Torino. Constatiamo ogni giorno che la gente ha una voglia matta di tornare a viaggiare e a vivere determinate emozioni. Per noi è uno stimolo vitale».