Il patron dell'Oceano critico sull'atteggiamento delle Autorità: «Sembra si voglia tornare al caos del passato»
Windler dà la sua chiave di lettura sulle riaperture: «Non dimentichiamoci della clientela disabile. Per loro sono stati mesi difficili»
LUGANO - Sulla carta avrebbero potuto riaprire lo scorso lunedì. «Peccato che nessuno ci abbia avvisato». Quello dei locali a luci rosse, secondo Bernhard Windler dell'Oceano di Lugano, è un settore che sembra un po' «dimenticato» dalle Autorità.
Una comunicazione tardiva - «Il decreto cantonale che ci imponeva la chiusura scadeva domenica 18 aprile, pertanto abbiamo chiesto come muoverci. Il silenzio». Alle 16 del pomeriggio dello scorso martedì la conferma da parte della Teseu. «Ma senza un preavviso, come fai... Le ragazze da dove le si prende?».
In pochi hanno riaperto - E se una struttura come l'Oceano è riuscita in qualche modo ad attrezzarsi e richiamare le professioniste sparse tra appartamenti e la vicina Italia, c'è chi ancora sta cercando di organizzarsi e non alzerà la saracinesca prima del 28 di aprile. «Al momento abbiamo solo 9 ragazze. Quelle che arrivano dall'estero non potranno farlo prima di diversi giorni. Devono organizzarsi, fare il tampone...».
Al momento oltre all'Oceano avrebbe riaperto solo il Motel Castione. L'Iceberg e il Maxim lo faranno il 28 aprile. Il Moulin Rouge, invece, resta chiuso. «Non può utilizzare l'accesso del locale pubblico - spiega Windler -. E saremmo chiusi anche noi se non avessimo un altro accesso oltre a quello del bar».
La questione disabili - La clientela, con le dogane "chiuse" per gli italiani, è ovviamente ridotta. Eppure non manca. Come non mancano le situazioni "delicate". «Non dobbiamo dimenticare che da noi arrivano anche disabili accompagnati. L'altro giorno parlavo con il padre di uno di questi. Per loro, gli ultimi mesi sono stati difficili. Noi siamo attrezzati per l'accesso delle carrozzine, abbiamo stanze apposite per disabili. E una clientela fidelizzata. Sono situazioni queste di cui bisognerebbe tenere conto quanto si prendono certi provvedimenti».
«Troppe irregolarità» - Il patron dell'Oceano torna a battere sul tasto degli appartamenti irregolari: «Intanto si fanno lavorare le ragazze in appartamenti non dichiarati, non protette, e senza pagare le tasse». «Sembra che si voglia tornare a 10 anni fa - incalza Windler -. Si è fatto tanto per migliorare questo settore, ci si perde in un bicchiere d'acqua. Sia chiaro, non ce l'abbiamo con chi lavora in appartamento, ma con chi organizza le cose in modo che si debba rischiare e mettersi in pericolo per sopravvivere».