La società prende le difese dei giocatori: «Hanno peccato di ingenuità e riconosciuto l'errore»
L’AC Monza, intanto, assicura di aver prontamente comunicato l’ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria locale
LUGANO - Una trasferta per trascorrere qualche ora tra slot machine e tavoli da gioco. Che non è passata inosservata, attirando subito numerose critiche.
E così, dagli organi di stampa, l’AC Monza è venuta a sapere che ieri pomeriggio, al termine dell’allenamento, alcuni calciatori (sembrerebbe 8) si sono recati al Casinò di Lugano.
«Non è vietato recarsi in Svizzera - si legge in un comunicato ufficiale della squadra lombarda che cerca di spiegare l'accaduto -. È però stata senz’altro una leggerezza averlo fatto in questo periodo». «I predetti calciatori intendevano trascorrere insieme qualche ora libera del pomeriggio. Hanno peccato di ingenuità e hanno riconosciuto l’errore».
L’AC Monza assicura di aver prontamente comunicato l’ingresso in Italia al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria locale di riferimento e continua a osservare il protocollo anti Covid-19 che prevede che i calciatori possano svolgere le loro attività sottoponendosi a tamponi periodici.