Una petizione del SISA chiede un limite alle bocciature, corsi di recupero e la possibilità di ripetere la maturità.
La pandemia, ricorda infatti il sindacato, ha «profondamente modificato» le modalità di fare scuola delle studentesse e degli studenti ticinesi e di questo bisogna tenerne conto.
BELLINZONA - Il Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti (SISA) ha consegnato oggi al Governo le oltre mille firme a corredo della petizione “Pandemia e difficoltà scolastiche: sosteniamo il corpo studentesco!” lanciata un mesetto fa.
«Il coronavirus ha cambiato tutto» - La pandemia, ricorda infatti il sindacato, ha profondamente modificato le modalità di fare scuola delle studentesse e degli studenti ticinesi. «A causa delle molte quarantene sia singole che di classe, l’accesso all’istruzione è diventato sempre più difficoltoso e la qualità dell'apprendimento è notevolmente peggiorata. Inoltre, le lacune accumulate durante il periodo d'insegnamento a distanza unitamente ai problemi di ansia e depressione crescenti non hanno fatto altro che accrescere le preoccupazioni del corpo studentesco circa la buona riuscita dell'anno scolastico».
«Lezioni di ripasso gratuite» - Un altro problema è la mancanza di lezioni pubbliche e gratuite appositamente dedicate al recupero delle materie scolastiche. «Questo - precisa il SISA - contribuisce ad aumentare le discriminazioni già esistenti tra gli studenti delle classi più abbienti, che possono ricorrere a momenti di aiuto allo studio privati e a pagamento, e quelli delle classi più popolari che si ritrovano a non poter accedere agli aiuti di cui necessitano».
Gli sportelli non bastano - Gli esistenti "sportelli" di sostegno per poche materie in alcune sedi, per il SISA non sono infatti «sufficienti per rispondere ai bisogni degli studenti che meritano dei momenti appositamente studiati e dedicati all'esercizio del recupero e del sostegno allo studio. In questo senso, lo sforzo fatto da parte di alcuni docenti per garantire dei momenti di sostegno e recupero allo studio è lodevole, tuttavia è inaccettabile che ciò si basi sulla buona volontà dell'insegnante: il sistema scolastico ticinese non deve e non può basarsi sul "volontariato" se vuole garantire una formazione di qualità ed equa per tutte e tutti».
«Rischio esclusione» - Secondo il sindacato studentesco, ad acuire il divario scolastico e i problemi legati allo stress e all'ansia, vi sarebbe poi anche il limite delle bocciature nelle scuole medie superiori e professionali, «che rischia di escludere definitivamente gli studenti dal percorso formativo intrapreso anche a causa delle difficoltà generate dalla situazione sanitaria». Una situazione «inammissibile» per il SISA.
Le tre richieste - Per sostenere il corpo studentesco e opporsi alla logica classista e «psichicamente malata» del sistema scolastico ticinese, il SISA, come primo passo verso una scuola diversa, rivendica tre cose attraverso questa petizione. «L'abrogazione del limite delle bocciature dell’anno nel secondario», «l'introduzione di corsi di recupero pubblici e gratuiti in tutti gli ordini scolastici» e «una sessione di recupero dell'esame di maturità ad agosto, al fine di recuperare l'eventuale bocciatura».