Uno studio ticinese suggerisce come predire con che gravità si svilupperà la malattia
BELLINZONA - Un paziente risulta positivo al Covid-19? Un prelievo di sangue potrebbe permettere di predire con che gravità si svilupperà la malattia. È la conclusione a cui giunge una ricerca svolta completamente in Ticino e appena pubblicata dall'Ente ospedaliero cantonale (EOC) sul portale di biomedicina della rivista The Lancet.
Lo studio ha infatti riscontrato che il sangue di pazienti con infezione da Covid-19 è particolarmente ricco di nanovescicole di origine infiammatoria. Queste - spiega l'EOC - possono contribuire a scatenare anomali processi di coagulazione che concorrono ad aggravare la prognosi.
I pazienti con Covid-19 hanno infatti una maggiore espressione di una proteina particolare (il fattore tissutale) noto per essere un attivatore della coagulazione. Lo studio ha mostrato che il livello di espressione era direttamente correlato ai giorni di ricovero e inversamente correlato con il conteggio dei globuli bianchi, entrambi considerati indicatori di prognosi sfavorevole.
Il risultato - si legge nella nota - è solo l’ultimo in ordine temporale di un’intensa attività di ricerca che l'EOC, grazie al coordinamento dell’Area Formazione accademica, Ricerca e Innovazione (AFRI) e al fondamentale contributo e supporto della Clinical Trial Unit EOC (CTU-EOC), ha portato avanti su svariate tematiche relative al Covid-19.