L'annuncio è comparso su Facebook. E non ha tardato a ricevere critiche.
Il Farmacista cantonale: «Un gesto condannabile, prima che sul piano legale, su quello etico»
LUGANO - «Originale e sterile. 6 franchi al pezzo». L'annuncio è comparso sulla pagina Facebook Vendo/Compro Como/Ticino e valli. E non ha tardato a farsi notare. In negativo. Ad essere venduto, al prezzo modico, è il tampone gratuito offerto dalla Confederazione.
L'inserzione ha raccolto soli commenti negativi. Nonostante ciò, non è ancora stata rimossa. Ma tali tamponi, all'atto pratico, possono essere rivenduti?
Federico Tamò, portavoce dell’Ordine dei farmacisti del Canton Ticino, non ha molte informazioni in merito: «Farlo in Svizzera non ha senso, visto che sono gratuiti».
«Atto da condannare» - In questo caso la vendita è chiaramente indirizzata a chi non può usufruirne gratuitamente. In Italia, infatti, un test rapido costa attorno ai 20 euro. «È un approfittare della situazione - sottolinea il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini -. Un gesto condannabile, prima che sul piano legale, su quello etico».
«Un caso non isolato - prosegue -, era già accaduto non appena erano stati messi a disposizione. Ricordiamo però che stiamo parlando di dispositivi medici. Vanno rispettate le normative che concernono la vendita di questi prodotti. In Svizzera l'unico professionista abilitato a farlo è il farmacista. Nel caso in questione, quindi, si sta compiendo un illecito, violando una disposizione di legge».
L'invito del farmacista cantonale è quello di usufruirne solo se necessario: «Contesto allo stesso modo chi va ritirarli solo perché pensa di averne diritto. Non sono gadget che vengono distribuiti come niente fosse, son prodotti che stiamo pagando noi contribuenti».