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LUGANO«Per favore, niente disordini con i turisti»

26.05.21 - 06:00
Occhi puntati sull'ex Macello. I commercianti non vogliono un'estate "calda". E nemmeno il Municipio.
tipress
Polizia fuori dall'ex Macello al termine di una manifestazione nel 2019
Polizia fuori dall'ex Macello al termine di una manifestazione nel 2019
«Per favore, niente disordini con i turisti»
Occhi puntati sull'ex Macello. I commercianti non vogliono un'estate "calda". E nemmeno il Municipio.
Rupen Nacaroglu: «Auspichiamo una soluzione pacifica». Karin Valenzano Rossi: «Siamo aperti al dialogo».

LUGANO - Il dossier Molino riscalda l'estate luganese. Un tentativo di raffreddare le temperature è arrivato nei giorni scorsi dal Municipio per bocca di Karin Valenzano Rossi: «Siamo aperti al dialogo» ha ribadito a tio.ch/20minuti la municipale. «Resta fermo il punto che l'ex Macello è destinato ad altri contenuti e va liberato. La decisione di sfratto è esecutiva e può essere attuata in qualsiasi momento».

La destra intanto è in pressing e chiede tempi brevi. Le firme raccolte dall'Udc verranno consegnate «entro fine luglio» spiega il presidente di sezione Alain Bühler. «L'esecutivo ora non si perda in cavilli. Lo sgombero è stato annunciato settimane fa, prima delle elezioni: la maggioranza numerica è la stessa, da allora, quindi si proceda al più presto».

Tra l'incudine e il martello ci sono i commercianti, preoccupati per la stagione turistica che entra nel vivo. «È chiaro che sarebbe preferibile evitare manifestazioni e disordini in centro città» sottolinea il presidente della Società dei commercianti Rupen Nacaroglu. «Non ci intromettiamo nelle decisioni di polizia, ma auspichiamo una soluzione pacifica che risparmi conseguenze negative sul commercio e le piccole attività già provate».

Lo sgombero slitta quindi a settembre? La municipale non si sbottona. «Molto dipende dall’eventuale apertura al dialogo degli autogestiti». Gli occhi sono puntati a sabato, quando il centro sociale ha indetto una manifestazione in Piazza Riforma: «Vedremo cosa succederà» conclude Valenzano. 

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