Undici deputati leghisti chiedono controlli alla frontiera per evitare una possibile escalation dei disordini
LUGANO / BELLINZONA - «Le nostre idee non si sgomberano». È con queste parole che il CSOA Il Molino dà appuntamento per la manifestazione di sabato 5 giugno, che avrà luogo alle 13.30 a Lugano «in Piazza Rivolta, fu Riforma». Una manifestazione annunciata nell'assemblea pubblica dello scorso lunedì e che rilancia «la mobilitazione a oltranza in risposta allo sgombero».
L'interpellanza: «Controlli in dogana» - E scatta subito l'interpellanza urgente della Lega (sottoscritta da undici deputati, con primo firmatario Alessandro Gnesa) al Consiglio di Stato per chiedere se «le dogane ticinesi rafforzeranno i controlli in entrata dall'Italia su suolo elvetico per evitare, o almeno contenere, una possibile escalation dei disordini che potrebbero verificarsi a Lugano».
Il timore degli interpellanti è che nell'ambito della manifestazione non autorizzata «frange estremiste, simpatizzanti del (ex) mulino provenienti dalla vicina Italia possano raggiungere il Ticino, e quindi Lugano».
Le raccolte firme - Nel frattempo lo “scontro” avviene anche sul web, dove negli scorsi giorni sono infatti state lanciate due raccolte firme. L'una in difesa dell'autogestione, che chiede al Municipio di Lugano di «rivedere la sua politica repressiva» impegnandosi a trovare «soluzioni concrete e accettabili». L'altra, promossa dal deputato leghista Stefano Tonini, vuole invece essere una manifestazione di solidarietà nei confronti del Municipio di Lugano e del sindaco Marco Borradori, dopo i fatti degli ultimi giorni.
Le domande al Consiglio di Stato