Alla Ludes sviluppata una tecnica innovativa di fisioterapia a distanza. Il prof Barazzetti: «Strumento per il futuro»
LUGANO - Il paziente è a Lugano, steso su un lettino e pronto per la dimostrazione pratica. Gli studenti lo osservano da decine di km di distanza, magari centinaia: ognuno a casa propria, con indosso un paio di occhialoni 3D.
Sembra fantascienza, e invece è realtà da alcuni mesi alla Ludes. Con la pandemia la didattica a distanza ha fatto passi da gigante, e nel campus di Pazzallo una startup (Science Adventure) ha pensato bene di applicarla anche alla fisioterapia. «Abbiamo iniziato le sperimentazioni prima del Covid in realtà» spiega il professor Alessandro Barazzetti, responsabile del progetto. «Durante il lockdown e i mesi successivi, però, il tutto ha avuto una notevole accelerata. Era l'unico modo di fare delle lezioni pratiche in presenza».
Una presenza virtuale, ricreata attraverso delle microcamere indossate dai professori durante le lezioni. Ora che le lezioni "reali" sono di nuovo possibili, però, la Ludes non abbandonerà il progetto: «Si tratta di un utile strumento che può affiancare e potenziare la formazione in presenza» sottolinea Bazzaretti. In futuro, c'è già l'idea di estendere l'esperienza ai convegni di medicina. In attesa (speriamo di no) della prossima ondata.