Pharmanalytica cesserà le proprie attività in maniera graduale entro la fine del 2023.
Verranno persi una cinquantina di posti di lavoro.
LOCARNO - Novartis ha deciso di abbandonare - in maniera graduale entro la fine del 2023 - le attività di analisi di controllo qualità per i propri prodotti nel sito di Pharmanalytica a Locarno.
La chiusura - ha precisato oggi il colosso farmaceutico - è legata «al calo della domanda» per il tipo di attività svolta in Ticino e porterà alla cancellazione di una cinquantina di posti di lavoro. «Siamo consapevoli dell’impatto che questo annuncio avrà sui nostri colleghi e sulle loro famiglie», sottolinea il responsabile dell'azienda Leandro Checchinato. «Faremo tutto ciò che rientra nelle nostre ragionevoli possibilità per aiutare i nostri collaboratori ad affrontare questo difficile momento», ha aggiunto.
La fase di consultazione, viene precisato nella nota, è già stata avviata e Novartis garantirà «pieno sostegno» ai lavoratori che perderanno il proprio posto attraverso «un piano sociale che comprende - tra le varie misure - anche pacchetti di buonuscita e prepensionamento».
E scatta l'interpellanza
Nel frattempo, l'Mps ha già inoltrato un'interpellanza al Consiglio di Stato definendo questa chiusura «incomprensibile» e «assolutamente inaccettabile» in quanto «distrugge una competenza collettiva e lascia per strada un numero importante di dipendenti». La decisione della Novartis dimostrerebbe inoltre, secondo Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori «ancora una volta di più il fallimento (e l’assenza) della politica di sviluppo economico del Consiglio di Stato, del Dipartimento Finanze ed Economia e dei partiti che sostengono l’esecutivo».
Queste le domande poste dai tre granconsiglieri: