Un altra persona è stata arrestata nel canton Argovia, su mandato della magistratura italiana
LUGANO - Dal Ticino, faceva da prestanome per il capo della cosca Anello-Furci di Catanzaro, una potente famiglia mafiosa. Era tra gli esponenti di riferimento del clan in terra elvetica. E qui, per la precisione a Grancia dove è residente, è stato arrestato nei giorni scorsi dalla Polizia cantonale.
La magistratura italiana, in collaborazione con la Procura di Lugano e del canton Argovia, ha messo a segno un altro colpo contro il crimine organizzato a cavallo della frontiera. Due malavitosi indagati nell'inchiesta "Imponimento" - riferiscono i media della vicina penisola - sono stati arrestati il 15 giugno a Lugano e a Spreitenbach (AG).
I due erano destinatari di un mandato di cattura emesso a luglio 2020 dalla Direzione antimafia di Catanzaro. Nell'inchiesta, una 70ina di persone erano finite in manette in Italia. Gli arrestati erano sfuggiti all'arresto perché residenti all'estero. In particolare, si legge in un comunicato della Guardia di finanza, la persona residente a Grancia è indagata per associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori. Avrebbe fatto da prestanome all’esponente di vertice della cosca, in relazione a una iniziativa imprenditoriale che si sarebbe dovuta impiantare a Filadelfia (in provincia di Vibo Valentia).