Calcoli e proiezioni sulla variante Delta: giusto darli in pasto all'opinione pubblica? I pareri degli esperti.
«Non per forza le previsioni si verificheranno, ma non possiamo farci trovare impreparati in autunno», sostiene il vaccinologo Alessandro Diana. Lo specialista Andreas Cerny: «Chi ha paura del vaccino, chieda consigli al medico di famiglia». Intanto preoccupa la psiche dei cittadini.
LUGANO - Per alcuni i virologi stanno diventando guastafeste che, appena c'è un po' di spensieratezza, ipotizzano nuovi scenari nefasti. Di recente ha fatto discutere la dichiarazione dell’esperto luganese Andreas Cerny alla Sonntagszeitung. Cerny dà per certa una quarta ondata di Covid in autunno. Pochi giorni dopo ecco il luminare ginevrino Didier Pittet che conferma, seppure col condizionale, la tesi del collega. Spinge inoltre sui vaccini. Per poi evidenziare comunque che varianti più pericolose potrebbero nascere nei Paesi con più vaccinazioni.
«Siamo obbligati a guardarci attorno» – Ma perché dare in pasto all’opinione pubblica ogni singola ipotesi o proiezione anche se non è sicura o confermata? «In questo momento – sostiene Cerny, interpellato da Tio/20Minuti – il nostro Paese gode di una pausa meritata grazie alla buona gestione dell’epidemia. Guardare in avanti e valutare cosa accade nelle nazioni vicine è comunque d’obbligo».
Quando le previsioni non si avverano – Già. Fa paura la variante Delta. E alcune previsioni sembrano preoccupanti. Ma spesso simili previsioni non si sono avverate. Chi non ricorda le continue avvertenze degli specialisti a cavallo delle riaperture di Pasqua? All’epoca la variante in questione era quella inglese. Il vaccinologo Alessandro Diana è chiaro: «La popolazione va informata su tutto. Però sono i modi a fare la differenza».
«Sono calcoli matematici, non certezze» – Secondo Diana la scienza non dovrebbe mai dare certezze assolute. «Per quanto riguarda la quarta ondata, sappiamo che potrebbe esserci e che c’è un indice di probabilità attorno all’80%. Questo non significa che ci sarà sicuramente. E non significa che per forza ci saranno nuovi lockdown». Anche Cerny corregge un po’ il tiro. «Si chiede alla scienza se ci sarà una nuova ondata. Ovviamente la risposta non la possiamo sapere con certezza. Si tratta di un’equazione matematica con tantissimi fattori variabili».
«Se dovesse esserci una quarta ondata, si abbatterà sui non vaccinati» – Decisiva sembrerebbe essere la campagna vaccinale, che al momento sta rallentando. «Troppe persone stanno speculando – riprende Diana –. Non si vaccinano e lasciano che siano gli altri a farlo. Se dovesse esserci una quarta ondata, si abbatterà sui non vaccinati. Perché i nostri vaccini proteggono anche contro le forme serie di variante Delta».
La strana affermazione del professor Pittet – E allora perché un personaggio autorevole come Pittet se ne esce dicendo che i Paesi in cui ci saranno più vaccinazioni saranno quelli in cui potrebbero emergere varianti più pericolose? Come si può convincere gli scettici a vaccinarsi con simili affermazioni? «Piuttosto è il contrario – afferma Diana –. Più ci si vaccina e più il virus ha pochi margini di manovra. Non so perché Pittet, che conosco bene e che stimo, abbia rilasciato queste affermazioni. Forse le sue parole sono state travisate».
Chi ha paura del vaccino – La pressione sociale sui non vaccinati cresce di giorno in giorno. «Mi sembra importante che la decisione sia presa con consapevolezza e senza pressioni esterne», dice Cerny. Già ma c’è anche una fetta di popolazione che ha paura di un vaccino realizzato con modalità inedite. E la paura è un diritto di tutti. «Alcuni – fa notare Diana – hanno ad esempio il terrore di avere malattie o problemi sul medio termine. Però adesso siamo veramente in un momento in cui possiamo dire che il vaccino questi problemi non li causa. Queste persone andrebbero rassicurate e accompagnate ancora con maggiore calore umano».
Come trovare rassicurazioni – «Fonti affidabili – precisa Cerny – sono il sito www.infovac.ch e il sito del Ufficio federale di salute pubblica che assieme a Swissmedic pubblicano regolarmente informazioni circa rischi e benefici dei vaccini disponibili nel nostro Paese. Il medico di famiglia è anche un’ottima fonte di consigli perché conosce bene il paziente».
Effetti sulla psiche devastanti – Intanto gli studi di psicologi e psichiatri si stanno riempiendo a dismisura (oltre il 50% di pazienti in più secondo le statistiche). Gli effetti collaterali del Covid sono devastanti. E va fatta una riflessione importante anche sul peso della salute mentale rispetto a quella fisica. «La pandemia c’è e noi siamo assolutamente fiduciosi nella scienza – commenta Nicholas Sacchi, presidente dell’Associazione Ticinese degli Psicologi –. È innegabile però che sulle persone già fragili questa situazione sta pesando non poco. E anche su persone che prima stavano bene».
«La fascia tra i 20 e i 60 anni va responsabilizzata» – Secondo Diana la via giusta è quella di un sano equilibrio. «Noi non possiamo più farci trovare impreparati per il prossimo autunno. Non possiamo più trovarci con le cure intense piene e con un nuovo lockdown. È questo che vogliamo evitare. Ed è per questo che pubblichiamo le nostre previsioni. Siamo anche stati minacciati da alcuni per questo. Ma dobbiamo pensare alla salute pubblica. Da tempo ci chiediamo come dare l’informazione giusta alle persone che si credono meno a rischio. È il tema del momento. La fascia tra i 20 e i 60 anni va responsabilizzata. E bisogna farlo adesso, non quando è troppo tardi».