Dietro la porta del laboratorio ad analizzare campioni: ritratto di una professione poco nota ma fondamentale, i Tab
La docente responsabile della formazione, Ilva Gaggini: «Ogni giorno migliaia di analisi vengono prescritte dai medici e il personale di laboratorio le svolge, verifica e valida»
LOCARNO - Dopo oltre 10 anni di esperienza come Tecnica in Analisi Biomediche (Tab), Ilva Gaggini ha assunto il ruolo di docente e responsabile della formazione presso il Centro professionale sociosanitario medico-tecnico (Cps) a Locarno. Oggi è co-presidente della sezione Ticino di “labmed”, l’associazione professionale svizzera delle tecniche e dei tecnici in analisi biomediche, fondata nel 1929 da un gruppo di giovani laborantine con lo scopo di adeguare la formazione alla continua evoluzione di una professione spesso poco considerata.
In cosa consiste il lavoro di un Tab?
«Il 70% delle diagnosi viene fatta unicamente in base ai risultati di laboratorio, e il motivo che il medico senza questi risultati non si muova, si dimostra considerando che 2/3 delle richieste di analisi vengono segnalate come urgenti. In modo indipendente ma su richiesta medica, il Tab effettua in laboratorio analisi che permettono di esaminare campioni di tessuti, cellule e fluidi corporei: in pratica ricevono un campione che analizzano in modo professionale sotto la propria responsabilità».
Come si diventa un Tecnico in Analisi Biomediche?
«La formazione dura 3 anni presso una scuola specializzata superiore (Sss). In Ticino, la Scuola specializzata superiore medico tecnica (Sssmt) si trova al Cps a Locarno. L'insegnamento è modulare e alterna lezioni teoriche a periodi di stage pratico presso i laboratori. Il lavoro da diplomato, poi, prevede molto spesso la copertura 24/24 tutti i giorni dell’anno, distribuito su più turni».
Qual è il grado di responsabilità che hanno i Tab per quanto riguarda i risultati rilasciati dal laboratorio?
«Il Tab è l’unico responsabile dei risultati emessi, non ci sono figure professionali intermedie tra loro e il medico che riceve il risultato e lo utilizza per porre la diagnosi o variare una terapia. Ogni giorno migliaia di analisi vengono prescritte dai medici e il personale di laboratorio le svolge, verifica e valida».
Qual è la differenza principale con le altre professioni sanitarie?
«I Tecnici in Analisi Biomediche lavorano dietro le quinte, quasi mai a diretto contatto con i pazienti, ma svolgono mansioni di grande responsabilità. Interagiscono con i pazienti solo raramente in casi ben definiti, come ad esempio i prelievi di sangue».
Come mai siete spesso così poco rappresentati e conosciuti?
«Il paziente si affeziona ai curanti che vede ogni giorno, mentre non si preoccupa di chi svolge le analisi dei prelievi che gli vengono fatti. Inoltre, il numero di tecnici in Ticino è relativamente basso. Vista la recente mobilitazione in ambito socio-sanitario, ci sembra giusto che anche noi possiamo mostrare che ci siamo e cosa facciamo».
Come è cambiato il vostro lavoro in questo ultimo anno?
«Con il Covid il lavoro è aumentato e diventato più urgente. L’importanza di questa figura è stata dimostrata dall’efficienza nel dare i risultati degli screening SARS-CoV-2, fornendoli in tempi brevi e permettendo alle strutture ospedaliere una corretta presa a carico dei pazienti da ricoverare nei reparti Covid o meno. Nell’ultimo anno, i Tecnici in Analisi Biomediche hanno dimostrato, così come tante altre categorie lavorative, un grande impegno, tenacia e resilienza durante i momenti peggiori della pandemia».
In Ticino si fanno più di 13 milioni di analisi l'anno
«Ogni giorno, le analisi richieste ai Tab sono migliaia. Come affermano anche i tecnici che lavorano sul campo, queste vanno dalla nota emoglobina, al dosaggio di medicamenti, all’analisi cito-istologiche per individuare tumori e leucemie, all’identificazione di agenti infettivi, fino alle più innovative analisi genetiche». Le richieste più frequenti includono la determinazione dei valori di creatinina (circa 157 mila), sodio (circa 147 mila) e potassio (circa 146 mila), come precisa Ilva Gaggini. «Secondo il Rapporto Annuale dell’Ente Ospedaliero Cantonale (Eoc), durante il 2020 sono state realizzate in totale più di 13 milioni di analisi biomediche su un totale di oltre 850 mila richieste, ciò significa che ogni richiesta di analisi ne include in media 15 specifiche. Senza i risultati del laboratorio sarebbe impensabile per i medici eseguire diagnosi per i loro pazienti», conclude la co-presidente della sezione Ticino di “labmed”.