Unia e OCST prendono pubblicamente posizione nei confronti dell'azienda presente all'interno del Fox Town.
«Con i collaboratori usate modalità riprovevoli, sfruttando paura e angoscia», scrivono i sindacati. Che chiedono pure «un cenno» alla Sezione del lavoro.
MENDRISIO - Alla fine del mese scorso la Società Burberry ha comunicato ai dipendenti occupati nei due negozi ubicati all’interno del FoxTown di Mendrisio l’apertura di una procedura di consultazione a seguito di un possibile licenziamento collettivo. La misura interesserebbe 15 dei 35 dipendenti attualmente impiegati.
Dopo la comunicazione, Unia e OCST hanno incontrato i dipendenti e ricevuto formale mandato di rappresentanza, con lo scopo di ridurre al minimo i disagi derivanti da un eventuale licenziamento. Ma, stando a un comunicato diramato in modo congiunto dai due sindacati, non solo la richiesta di sospendere momentaneamente la procedura di consultazione non è stata accolta, ma l’atteggiamento dell'azienda si è mostrato da subito «poco collaborativo, arrogante e irrispettoso della dignità dei lavoratori».
Sfruttare paura e angoscia - «L’azienda e i suoi rappresentanti legali hanno fin da subito evitato il dialogo, preferendo discutere singolarmente con i collaboratori in una modalità riprovevole dove, sfruttando la paura e l’angoscia della possibile perdita del posto di lavoro, hanno giocato con la vita di uomini e donne, padri e madri di famiglia illudendoli di ascoltare le loro proposte», si legge nella nota stampa.
Una risposta entro un'ora - L’apice sarebbe stato raggiunto lo scorso venerdì, quando l’azienda alle 15.33 ha scritto una mail ai collaboratori comunicando la conclusione della procedura di consultazione e che avrebbe atteso le 16.30 - quindi soli 57 minuti di tempo - per ricevere eventuali comunicazioni da parte di dipendenti che volontariamente volevano lasciare l’azienda. «Il peggio è che questa comunicazione è stata accompagnata da un ricatto - sottolineano Unia e OCST -: chi avrebbe dato il proprio consenso al licenziamento avrebbe percepito un’indennità di uscita. Chi, al contrario, non acconsentiva, sarebbe stato licenziato senza alcuna indennità di uscita. Un atteggiamento più da barbari che da Burberry!».
La Sezione del lavoro dov'è? - Oltre a evidenziare come Burberry abbia agito «senza scrupoli e calpestando in maniera indegna i propri collaboratori e collaboratrici», i sindacati chiedono ora all'azienda di voler aprire una vera e propria trattativa che serva a concretizzare un piano sociale degno di questo nome. Parallelamente chiedono alla Sezione di lavoro un cenno, allo scopo di affermare con forza che certi atteggiamenti non possono essere tollerati nel nostro Cantone.
Serrande abbassate - Oggi i due punti vendita di Burberry situati all'interno del Fox Town erano chiusi al pubblico. Una chiusura «contraria alle regole del Centro shopping e non autorizzata dalla Direzione», come si legge su un cartello affisso all'ingresso dei negozi.