Le parole, emozionanti, di un 34enne che ha soccorso il cittadino svizzero ferito martedì in Val Verzasca
«La formazione acquisita da pompiere volontario è stata fondamentale»
LAVERTEZZO - «È un'esperienza unica, che porterò con me tutta la vita, vederlo salire vivo (sulla Rega) mi ha riempito di gioia».
Sono alcune delle emozionanti parole che ci ha trasmesso Alessandro Romano, cuoco ticinese di 34 ed ex volontario del Corpo Civici pompieri di Lugano, che era presente martedì in Verzasca, quando un 31enne svizzero del canton Vaud si è tuffato da un'altezza di circa sei metri senza riemergere dalle acque.
Per lui, una giornata tranquilla al fiume, per rilassarsi, è diventata improvvisamente un'azione di soccorso, tra sangue freddo e adrenalina: «Mi stavo godendo il fiume, stavo per andarmi a tuffare quando ho visto il ragazzo, abbastanza titubante, che si preparava per saltare in acqua».
In pochi attimi, la situazione precipita. «Abbiamo visto che non veniva su, diversi ragazzi si sono subito tuffati per cercarlo, io mi sono messo a guardare a riva, a cercare di vederlo». Nel frattempo, «le persone sul ponte - che avevano una visuale migliore - davano indicazioni dall'alto per aiutare le ricerche».
A un certo punto, la ragazza del 31enne riesce a trovarlo e lo fa tornare a galla, dopo circa due minuti che era sott'acqua. «In quella frazione di secondo sono andato ad aiutarla, come siamo arrivati sulle rocce l'ho preso sotto le braccia e l'ho tenuto sul mio corpo, perdeva molto sangue, lo credevo morto», ci racconta il giovane, come se stesse vivendo ancor ora quegli istanti.
«Le procedure acquisite negli anni come volontario pompiere sono state fondamentali», ha poi aggiunto, «l'ho tenuto immobilizzato usando il mio corpo, tenendogli ferma la testa e dandogli calore con il mio corpo».
Fortunatamente, il 31enne ha poi ripreso i sensi. «È stata un'esperienza che porterò con me tutta la vita». Tra le immagini che Alessandro non scorderà mai, «l'uomo con le mani piene di sangue, che mi ringrazia, mi abbraccia con gli occhi impauriti ma consapevole che il peggio è passato...e la Rega che lo porta via vivo, anche grazie al mio contributo: ciò mi riempie di gioia».