Voce a due ristoratori locali, confrontati con una disposizione che, «per molti clienti è un freno».
E mentre l'estate è ormai agli sgoccioli, sale la tensione per il freddo in arrivo e l'inagibilità delle terrazze.
CAMPIONE D'ITALIA - Testati, guariti o vaccinati. Solo così, da quasi due settimane, è possibile accedere agli spazi interni dei ristoranti in Italia. Una regola che vale anche nella vicinissima realtà di Campione d’Italia, inglobata dal nostro Ticino. E se, complice il caldo, gli spazi esterni sono un’ancora di salvezza, i gerenti osservano e soffrono già i primi effetti del nuovo decreto.
Il certificato che fa «impazzire» - «Sicuramente, dall’introduzione del Green Pass obbligatorio, ci sono molti meno clienti. Fortunatamente abbiamo dei tavoli all’esterno, ma abbiamo riscontrato una diminuzione importante per lo spazio interno», spiega Jessica Ye, gerente del ristorante giapponese Sushi Gao. E il continuo cambio di regolamenti e la vicinanza con il nostro cantone, nel quale vigono altre normative, non aiuta: «Stiamo impazzendo, perché siamo una terra di mezzo tra Italia e Svizzera. Non si capisce più niente».
Un grosso ostacolo - Preoccupazione, soprattutto in vista dei mesi più freddi, anche al Ristorante Da Candida. «C’è stato un calo all’interno, ma pensavo peggio», queste le parole dello chef e patron Bernard Fournier. «Bisogna però riconoscere che il Green Pass è, per molti, un freno», aggiunge, «e spero che, considerando che la terrazza potrà durare fino alla fine di settembre, le regole cambieranno. Se no è dura». Grazie alla chiusura del lungolago concessa dal Comune per aiutare gli esercenti, Fournier dispone al momento di un angolo terrazza «che, per fortuna, ci dà sette tavoli accessibili liberamente». Per lo chef è però ancora troppo presto per tirare le somme: «C’è da dire che al momento molta gente è in vacanza, quindi è difficile stabilire se questo fattore non sia ugualmente responsabile del calo di clienti».