Lo strano caso del signor Franco. È credibile la sua storia? Lo abbiamo chiesto allo specialista Mauro Manconi.
Il diretto interessato parla di sonnambulismo, termine improprio e inflazionato. Sarebbe stata la moglie anni fa ad accorgersi che l'uomo inconsapevolmente prendeva appunti da sdraiato.
GERRA GAMBAROGNO - Si definisce "sonnambulo" anche se verosimilmente il suo è un altro disturbo del sonno, mai diagnosticato. Franco Ronconi, 78enne residente a Gerra Gambarogno, scriverebbe libri durante la notte, senza accorgersene. Diverse le sue pubblicazioni. «Il mio genere? Fanta filosofia», dice.
I testi ai piedi del letto – Sarebbe stata la moglie, una decina di anni fa, ad accorgersi dell'anomalia. Come spiega in un video, l'uomo almeno una volta a settimana durante le ore notturne si metterebbe a prendere appunti. Inconsapevolmente. Per poi trovare, al mattino, i suoi pensieri ai piedi del letto. «È a quel punto che per me inizia una fase d'interpretazione. Finché poi non arrivo alla realizzazione dei miei libri».
La strana abitudine – Franco, di origini venete, ha vissuto a lungo sui Navigli di Milano dove ha lavorato come artista. «In particolare come pittore». Il 78enne è un uomo fuori dagli schemi. E nel Gambarogno la sua strana abitudine viene osservata con curiosità da amici e conoscenti.
Le cause del "sonnambulismo" sono ancora sconosciute – Ma è verosimile quanto afferma questo signore? «I comportamenti abnormi durante il sonno sono talvolta complessi – spiega Mauro Manconi, responsabile della Medicina del sonno del Neurocentro della Svizzera italiana –. Il più comune è il sonnambulismo che come effetto principale ha quello di alzarsi e girovagare per casa. Le attività possibili in questo stato sono pero’ piu’ varie. C'è chi parla durante il sonno, altri cucinano e mangiano. Altri arrivano a uscire di casa o addirittura a guidare. Alla base ci sono dinamiche variegate. Ma la scienza non sa ancora esattamente da dove derivino».
Le rarità – Quello che è certo è che di solito questi atteggiamenti non si verificano nella fase in cui si sogna, detta "sonno REM". Bensì in quella del sonno profondo ("non REM"). «Il sonnambulo in genere non sta mimando un sogno. E se lo si sveglia appare confuso. In alcune circostanze possono esserci anche disturbi della sfera psichica, atti “mitomani” per cui una persona simula determinate azioni ma in realtà è sveglia mentre li compie. È estremamente raro che si arrivi a mettere in campo comportamenti complessi quali dipingere o scrivere. Teoricamente, però, è possibile».
Tabù da sfatare – Solo esami specifici come la polisonnografia possono accertare l’esatto stato di coscienza durante questi comportamenti notturni. «In ogni caso occorre sfatare il tabù secondo cui se si sveglia un sonnambulo si rischia di provocargli uno choc. Le persone che hanno comportamenti inusuali durante il sonno possono essere svegliate o riaccompagnate a letto. In particolare se stanno commettendo azioni potenzialmente pericolose. Abbiamo avuto pazienti che si sono feriti gravemente in passato. Ad esempio cadendo da una finestra o attraversando vetrate».
Un problema comune tra i più piccoli – Le statistiche indicano che tra i 5 e i 10 anni fino al 30% dei bambini può avere disturbi legati al sonnambulismo. Percentuale che con la crescita si riduce drasticamente. Ancora Manconi: «Da adulti poco più dell'1% della popolazione soffre di questi disturbi. Normalmente il problema va a posto da solo. Ci possono però essere eccezioni importanti che non vanno sottovalutate».