Il movimento ticinese ha organizzato una mobilitazione lo scorso 28 agosto, giornata mondiale per la fine dello specismo
Gli attivisti volevano rendere attenti sulle «condizioni di vita atroci» di miliardi di animali nel mondo e sulla stretta correlazione che gli allevamenti intensivi hanno con i cambiamenti climatici.
LOCARNO - Nella giornata mondiale per la fine dello specismo, caduta lo scorso sabato 28 agosto, il movimento eXtinction Rebellion Ticino ha organizzato un'azione a Locarno volta a chiedere giustizia per tutti gli esseri viventi.
La mobilitazione aveva lo scopo di porre l’attenzione sulle «condizioni di vita atroci» di miliardi di animali del mondo e sulla stretta correlazione che questi allevamenti intensivi hanno con i cambiamenti climatici. «Globalmente - sottolineano gli attivisti - l'allevamento intensivo è responsabile di ben l'80% della deforestazione ed è la principale fonte di emissioni di metano e protossido di azoto».
Al grido di "giustizia per tutti gli esseri viventi", alcune decine di attivisti - quasi tutti provvisti di mascherina - hanno quindi marciato per le vie di Locarno con fumogeni rossi. «Troppo spesso la questione dei diritti animali passa in secondo piano», afferma Ariele di soli 17 anni. «Oltre che per motivi etici, è importantissimo eliminare gli allevamenti intensivi anche per fattori ecologici. Di fronte a certi dati scientifici risulta infatti palese che è impossibile raggiungere la giustizia climatica senza passare per la liberazione animale».
Dello stesso avviso anche Elisa, attivista di 22 anni. «Passare da un’alimentazione prevalentemente onnivora a un’alimentazione vegetale o perlomeno più vegetale ha un impatto molto più grande di quello che si pensa ed è proprio per questo che è importante, oltre che da un punto di vista etico, sensibilizzare il singolo cittadino a fare delle scelte alimentari più consapevoli». A Locarno era presente anche la 19enne Samyra, che precisa: «In un'azione ci si mette in gioco, ci si adopera attivamente per uno scopo più grande. Questo è quello che ho sentito quando con gli altri attivisti abbiamo marciato per Locarno. La gente dovrebbe capire che trattare con rispetto gli animali non è solo qualcosa di buono che può fare per un essere vivente, ma anche per se stesso. Perché sfruttare gli animali ha molte conseguenze dirette sul clima. Quando la prossima estate ci lamenteremo delle piogge torrenziali mangiando un hamburger - conclude la giovane attivista - riflettiamo sul fatto che parte del problema ce l’abbiamo nel piatto».
Azioni in ogni parte del mondo - In contemporanea con quella di Locarno si sono tenute in tutto il mondo numerose altre azioni con il medesimo obiettivo: in Francia, in Argentina, in Canada, in Germania, in Inghilterra, in Brasile, in Israele e in moltissime altre nazioni, numerosi attivisti si sono attivati per la difesa dei diritti di tutti gli esseri viventi.