Il fenomeno delle sub-locazioni preoccupa la Catef. E nel Mendrisiotto arriva ad esiti originali
STABIO - Affittasi ufficio di 15 metri quadri a Stabio, zona artigianale, prezzo: 700 franchi. Non poco viste le dimensioni. Ma l'annuncio comparso nei giorni scorsi sul web è ancora meno allettante, se si considera che lo spazio affittato si trova... dentro a un container. Proprio così: un prefabbricato da cantiere, simile ai cassoni depositati a decine nel vicino Punto Franco ma con porta, finestra, toilette e una scrivania. «Anche due, a piacimento» recita l'inserzione.
"No comment" - Non è uno scherzo: piuttosto un'idea per ammortizzare il costo dell'affitto. Il container si trova all'interno di un magazzino, e verrebbe subaffittato «con il permesso dei proprietari dello stabile» spiegano a tio.ch/20minuti gli autori dell'annuncio, che si limitano per il resto al "no comment".
Rischio irregolarità - I prezzi degli affitti nel Mendrisiotto hanno registrato ribassi negli ultimi anni, ma restano elevati specie per le aziende provenienti dalla vicina Italia. Il sub-affitto - diffuso più che altro in ambito abitativo - è una rarità per gli uffici ma prende piede sulla scia del co-working. Per la Camera ticinese dell'economia fondiaria (Catef) è un fenomeno da tenere d'occhio, che rischia di sfociare facilmente nell'irregolarità.
Occhio ai paletti - «È fondamentale che vi sia un consenso scritto dei proprietari, non solo sul sub-affitto ma sulla destinazione dello spazio» spiega la segretaria della Catef Renata Galfetti. «La legge impone dei limiti precisi, oltre i quali si è nell'abuso. In particolare sul prezzo, che non può eccedere del 10 per cento quello del contratto originale».
L'annuncio è sparito - «Nel Mendrisiotto non v'è carenza di uffici sfitti, tutt'altro» sottolinea Galfetti. «Negli ultimi anni si è costruito molto e vi sono anzi moltissimi spazi liberi, con costi relativamente bassi. Chi sceglie soluzioni particolari come questa avrà dei motivi particolari». Che il container nasconda in realtà una bucalettere? La direzione del Punto Franco contattata afferma di essere all'oscuro dell'iniziativa, e assicura che vigilerà sul rispetto delle regole. Quasi subito l'annuncio è stato rimosso dal web.