L'obbligo del certificato Covid per poter accedere ai centri fitness viene visto in modo controverso.
«Da un lato potrebbe dare maggior sicurezza ai clienti vaccinati», spiega la direttrice dell'A-club di Savosa. Dall'altro l'aver fissato già oggi una scadenza potrebbe spingere molte persone a non rinnovare l'abbonamento.
SAVOSA - «Il certificato va bene, ma ci occorrono informazioni chiare. Ad esempio ogni quanto va fatto un tampone per poter ottenere il certificato, oppure se verranno a cadere le altre restrizioni come i limiti alla capienza». Reagisce così Simona Malagoni, direttrice del centro fitness e wellness A-Club di Savosa, all'odierna decisione del Consiglio federale d'introdurre l'obbligo del Covid Pass per poter accedere all'interno delle strutture sportive e per il tempo libero.
Malagoni sottolinea come si parli spesso delle persone che non vogliono vaccinarsi, ma raramente di quelle vaccinate. Le quali «finché non hanno un ambiente sicuro non tornano in palestra». «In questo senso - aggiunge- con il Covid Pass l'affluenza alle palestre potrebbe anche crescere, a patto però che ci siano direttive chiare». Insomma, meglio il certificato che dover chiudere tutta la struttura. Anche se l'incertezza rimane: «Purtroppo, come ormai da due anni a questa parte, le conferenza stampa sono poco trasparenti e noi per due giorni dobbiamo capire dove andare a reperire le informazioni», lamenta Malagoni.
Un altro punto critico, secondo Malagoni, è l'aver dato una scadenza precisa al provvedimento: il 24 gennaio 2022. Il settore delle palestre è infatti confrontato con un aspetto che non tocca invece, ad esempio, la ristorazione: gli abbonamenti. «Ci sarà sicuramente chi attenderà fino a quella data per fare o rinnovare l'abbonamento. Per questo il nostro settore, ancora una volta, è certamente fra i più colpiti».
I centri fitness - ricordiamo - sono rimasti chiusi da gennaio ad aprile. Hanno potuto riaprire durante i mesi estivi, quando la gente predilige però le attività all'aria aperta. Ora che arrivano i mesi cruciali, ecco nuovi ostacoli. «E più grande sei, più problemi ci sono», conclude la direttrice di A-Club, che conta quasi 5'000 iscritti.