Il progetto di una residenza di lusso prevede aggiungere mezzo metro alla cima di Breganzona
Gli oppositori: «È stata alzata già di tre metri dagli anni 60', di questo passo dove andremo a finire?»
BREGANZONA - La collina di Breganzona si erge a 515 metri sul livello del mare, ma c'è chi vorrebbe aggiungerle qualche centimetro, nel prossimo futuro. Centimetri che rischiano di costare caro - tra muratori e avvocati - a un imprenditore intenzionato a costruirvi una lussuosa villa vista-lago.
Il progetto è stato presentato a maggio, la domanda di costruzione pubblicata all'albo comunale reca il nome di una nota famiglia di industriali a capo di una multinazionale con sede nel Ticino meridionale. Il fondatore dell’azienda ha confermato a tio.ch/20minuti l'operazione, «promossa da uno dei (miei) figli». Quest'ultimo ha preferito non commentare per ragioni di privacy. Ma i vicini di casa ritengono che la questione li riguardi.
La collina è una delle posizioni più quotate nel mercato immobiliare di fascia alta, nel Luganese. Il "cucuzzolo" era in vendita per circa 12 milioni di franchi, da indiscrezioni. Il progetto prevede la demolizione di una villa già esistente, e nuove costruzioni per 9 milioni. Una mega-villa con dependance, piscina interna ed esterna, ampio giardino e 9 posti auto, secondo la domanda di costruzione depositata in Comune. Finora il progetto ha incassato almeno quattro opposizioni.
A indispettire i vicini è proprio l'innalzamento del sedime, cinquanta centimetri in più rispetto al livello attuale del terreno. Anche perché la cima della collina, affermano, sarebbe in realtà già più alta del dovuto. Circa tre metri, aggiunti «abusivamente» negli anni Sessanta da un precedente proprietario e oggetto di ordine di abbattimento del Comune di Lugano (mai eseguito). Le modifiche non rispetterebbero le linee guida della Commissione cantonale delle bellezze naturali e del paesaggio.
«Ora si vuole estendere ulteriormente il sedime, modificando in modo marcato parte del perimetro che guarda verso valle» lamenta un vicino. Altre opposizioni riguardano i diritti sulla strada d'accesso. I vicini si dicono pronti ad arrivare «fino al Tribunale federale se necessario».