Dietro a un tema a lungo tabù si nasconde una malattia che affligge numerose donne in Ticino
Mezzo migliaio sono oggi le pazienti prese a carico dal Centro Endometriosi dell'EOC, diretto dal Dr. Med. Christian Polli. Sono in media 50-70 gli interventi in laparoscopia per il trattamento degli stadi avanzati della patologia.
LUGANO - È una malattia «molto democratica», nel senso che colpisce tutte le donne senza particolari preferenze, ma dalla diagnosi ancora molto ardua. La media europea per mettere l’etichetta “endometriosi” ai dolori «invalidanti» legati al ciclo mestruale è di 9 anni. Una logorante cognizione del dolore. In Ticino abbiamo però la fortuna di avere, nell'ambito dell'Ente ospedaliero cantonale, un Centro specialistico dedicato a questa patologia. Ne parliamo con il suo responsabile, il Dr. Med. Christian Polli, viceprimario di ginecologia e ostetricia all’Ospedale regionale di Lugano.
Quando questo dolore non è più normale, ma deve accendere una spia d'allarme nelle donne?
«Il dolore mestruale - risponde il dottor Polli - è stato lungamente stigmatizzato come normale nella vita della donna, ragion per cui questa malattia è stata investigata e trattata solo da pochi decenni. Fino a poco tempo fa, infatti, il dolore mestruale faceva parte di una realtà che lo stesso specialista minimizzava, e considerava quasi come normale. Il trattamento era spesso sintomatico e non mirato a togliere la causa della patologia».
E ora invece?
«Dopo l'avvento di tecniche operatorie mini-invasive (come la laparoscopia) si è scoperto che l'endometriosi, malattia marcata dalla presenza ectopica di endometrio, era presente in molte più donne di quello che si credesse, in età anche molto giovane. Un dolore pre- e mestruale invalidante, di lunga durata, che necessita cronicamente di medicazione con antidolorifici in modo sempre più importante, spesso associato a un'impossibilità di avere una vita lavorativa, famigliare e intima normale lascia sospettare che questa patologia sia presente. Più semplicemente se questo periodo del mese viene temuto perché non gestibile allora qualcosa non va... Purtroppo la media europea per la diagnosi dell'endometriosi è ancora di circa 9 anni, ma la coscienza di questa patologia permette ogni giorno di migliorare questo specifico dato».
In Ticino è operativo un Centro specialistico dedicato a questo malattia. Qual è per età e numero la tipologia di pazienti che si sta rivolgendo al vostro Centro?
«Dal 2014 l’EOC si avvale della presenza di un centro specialistico, che attualmente dirigo, che ha raggiunto un grado di standardizzazione tale nella diagnosi, terapia e presa a carico da poter essere certificata come Unità di Eccellenza dalla più grande società Europea di trattamento dell'endometriosi (EEL European Endometriosis League). Questa certificazione è stata rinnovata ben tre volte, con un ultimo audit che si è svolto in luglio di quest'anno. In Svizzera attualmente si contano solo 10 infrastrutture come la nostra di cui 4 sono universitarie. Il centro segue in modo regolare almeno 500 pazienti afflitte da questa malattia e si mette a disposizione di colleghi ginecologi e medici di famiglia per la valutazione e la presa a carico dei nuovi casi. Si tratta perlopiù di pazienti giovani che vengono indirizzate per la presa a carico del dolore o dell'infertilità che questa malattia direttamente o indirettamente può provocare. In media operiamo 50-70 pazienti con stadi avanzati di endometriosi. Questi interventi sono eseguiti nel 99% in laparoscopia e necessitano di un grado di conoscenza tecnica operatoria molto avanzata. Da notare anche che il trattamento di questa patologia, quando è avanzata, necessita di un team di chirurghi di differenti specialità (come, per esempio, chirurgia colo no rettale, urologia, ginecologia) in quanto le lesioni, non raramente, sono diffuse nell'addome in differenti organi».
Individuata la causa dei dolori qual è la cura più efficace contro l'endometriosi?
«Il trattamento della malattia viene elaborato in modo specifico per ogni paziente e sebbene comporti delle terapie ben definite, queste ultime possono differire da persona a persona. Gli elementi principali per determinare la cura sono l'età della donna, il desiderio di prole, la sintomatologia primaria, i trattamenti antecedenti, la localizzazione della malattia e infine, ma non per ultimo, il desiderio della paziente. Si può suddividere il trattamento in tre settori. La terapia conservativa (trattamento medicamentoso ormonale), la terapia chirurgica (laparoscopica, laparotomica o robotica) e quella complementare che racchiude la dieta, la fisioterapia mirata del pavimento pelvico e la terapia del dolore. Da non dimenticare il sostegno psicologico, pilastro essenziale di una buona presa a carico. Nel nostro centro possiamo offrire tutte queste terapie».
Esistono degli stili di vita che possono da un lato causare l'insorgere di questa malattia? E d'altro canto, ci sono comportamenti che possono ridurre il rischio di questa infiammazione extra uterina?
«Questa patologia è molto democratica in quanto non dipende da particolari stili di vita o predisposizioni. Avere un legame di discendenza diretto con un componente in famiglia con endometriosi, mette a rischio di sviluppare questa patologia, statisticamente, solo nell'8% dei casi. Si pensa che l'incidenza di 1 donna su 10 sia influenzata dall'etnia, la localizzazione geografica ma anche da fattori ambientali come l'aria e l'acqua che possono contenere degli elementi stimolanti. Esistono predisposizioni immunitarie che favoriscono l'insorgere dell'endometriosi. Questo spiegherebbe perché, solo alcune donne possono presentare la malattia da una mestruazione retrograda e altre invece ne sono protette. Uno stile di vita sano, una dieta ricca in vegetali e acidi grassi polinsaturi Omega 3 diminuiscono il rischio di recidiva e amplificano l'efficacia dei trattamenti. Inoltre il consumo moderato di carni rosse e l'astinenza dal fumo e dall'alcol possono favorire il trattamento di questa malattia. Da sottolineare il fatto che questi accorgimenti non sono sufficienti per il trattamento unico dell'endometriosi ma ne diminuiscono i sintomi».