Il Consiglio di Stato ha richiesto un credito di 2'231'400 franchi per gli investimenti nel prossimo quadriennio.
BELLINZONA - Il Consiglio di Stato ha licenziato un messaggio concernente la richiesta di un credito quadro per gli investimenti di 2’231’400 franchi e uno per la gestione di 488’860 franchi quali finanziamenti cantonali al Parco del Piano di Magadino (PPdM) nel periodo 2021-2024.
Il Parco occupa più della metà della superficie del Piano di Magadino, ossia 2’360 ettari di spazio agricolo e naturalistico che si estendono lungo il fiume Ticino, dalla foce della Morobbia fino alle Bolle di Magadino, per una lunghezza di circa 11 chilometri e una larghezza di 2 chilometri. «L’importanza del Parco nella valorizzazione del territorio - ricorda il Consiglio di Stato in una nota odierna - non si limita all’area strettamente interessata dal Piano di utilizzazione cantonale: essa si estende, in effetti, a tutto il territorio che lo circonda, al quale è intimamente legato».
I primi quattro anni - Il primo quadriennio di attività del Parco (2017-2020) è stato caratterizzato da attività di organizzazione della struttura operativa e di avvio dei progetti, in particolare in ambito naturalistico (risanamento e interventi di valorizzazione e manutenzione di biotopi, provvedimenti per la tutela di specie particolari), di gestione del progetto d’interconnessione, di coordinamento tra le aziende agricole, di sostegno al programma di fattoria aperta e a sistemi colturali interessanti per la biodiversità, di lotta contro le neofite invasive, di realizzazione di postazioni di bike sharing, nonché di attività relative all’informazione.
I futuri progetti - Il programma di lavoro per il quadriennio 2021-2024 prevede in particolare attività di gestione in ambito d'interventi sulla rete dei sentieri e dell’organizzazione regolare di una festa del Parco. «Sul fronte degli investimenti - precisa il Cantone - sono annunciati progetti di valorizzazione paesaggistica, di sostegno all’agricoltura, di valorizzazione dei biotopi e della biodiversità, di risanamento di siti inquinati e lotta contro le neofite, di sviluppo e sistemazione dell’offerta di svago di prossimità, di migliorie degli accessi al Parco (trasporti pubblici e mobilità sostenibile) e di comunicazione».
Il totale dei costi di gestione previsti superano il milione e duecentomila franchi (1'243'400), i cui finanziamenti sono coperti per circa il 78% dal Cantone e dai Comuni del Parco (39% a testa), per il 18% dalla Confederazione e per il 3% da terzi. Per quanto concerne gli investimenti, sono previste spese per quasi sei milioni di franchi (5'865'000), finanziati per il 38% dal Cantone, per il 25% dai Comuni del Parco, per il 33% dalla Confederazione e per il 4% da terzi.
Il Piano di utilizzazione cantonale del Parco (PUC-PPdM) era stato approvato dal Gran Consiglio nel 2014 mentre la Fondazione del Parco del Piano, chiamata ad attuare le misure del PUC è stata istituita in novembre 2016. Il Consiglio di Fondazione è composto da 17 membri, in rappresentanza dal Cantone, dai Comuni interessati territorialmente dal Parco(Bellinzona, Cadenazzo, Cugnasco-Gerra, Gambarogno, Gordola, Lavertezzo, Locarno, Sant’Antonino, Tenero-Contra), dal Consorzio correzione fiume Ticino, dagli Enti regionali per lo sviluppo del Locarnese e Bellinzonese e Valli, dalle Organizzazioni turistiche Lago Maggiore-Valli e Bellinzona-Alto Ticino, dalle associazioni agricole (ASCEI e UCT) e di protezione dell’ambiente (WWF).