Il nuovo vicesindaco di Lugano non si scompone sulle critiche della Lega. E festeggia con aplomb
LUGANO - È il giorno di Roberto Badaracco. Anche se l'ira di Quadri si è presa i titoli di testa. Il mandato del nuovo vice-sindaco di Lugano è cominciato con una polemica (anzi una e mezza) e non è certo nel suo stile.
Moderato, controllato, il municipale Plr è abituato alla visibilità, un po' meno alle bagarre, e probabilmente non gli mancheranno l'una né le altre nei prossimi due anni e mezzo. Comincia, almeno oggi, tenendo i toni bassi. «La decisione dell'esecutivo - ha sottolineato davanti alle telecamere - è stata presa a maggioranza, nel segno di una condivisione».
Tutto qui? Non festeggia?
«Ovvio che la nomina è una grande soddisfazione personale, mi fa piacere. È un segnale dato da tutto il Municipio, significa che dobbiamo collaborare e lavorare assieme, tutti, sui dossier che sono sul tavolo».
Da proprio tutto il Municipio?
«C'è stata una votazione. Durante una piccola riunione ognuno ha detto la sua, poi io e Lorenzo (Quadri, il candidato "insoddisfatto" ndr.) siamo usciti dalla stanza. Il voto è stato tre contro due, ma poi la decisione è stata condivisa».
Quadri non l'ha presa tanto bene. La Lega ha mandato un comunicato.
«Immagino che Lorenzo non sia contento. Del comunicato me ne hanno parlato. Non l'ho letto»
Si aspettava una reazione simile?
«Io e Lorenzo abbiamo comunque un ottimo rapporto personale, ne abbiamo parlato nei giorni scorsi. Uno dei due doveva uscirne sconfitto: ci siamo detti che l'avremmo presa con filosofia»
Nel concreto, del resto, non sembra che cambierà molto.
«Nei dicasteri non cambia niente. La nomina si tradurrà in un maggiore sostegno a Michele Foletti nella rappresentanza della Città. Il sindacato implica una presenza anche mediatica, Michele ha sempre ammesso di non essere come Borradori, che era più presenzialista»
In effetti, non risponde spesso al telefono, almeno ai giornalisti.
«Da municipale è stato sempre molto focalizzato sul lavoro, non ama l'esposizione»
E lei?
«Ci sono abituato. Il dicastero Cultura Sport ed Eventi implica una maggiore visibilità, una disposizione alla comunicazione. È questione di responsabilità politica. Una disposizione che porterò adesso nel nuovo ruolo»
A proposito di comunicazione: questa mattina il sindaco si è lasciato sfuggire la notizia della sua nomina, ore prima dell'annuncio ufficiale. Un'altra mezza polemica.
«Un giornalista gli ha fatto una domanda, lui ha risposto. Non vedo grandi polemiche»