Si è concluso con successo il secondo ciclo di formazione per gli agenti dell’AFD e della Polizia di Frontiera italiana.
L'impiego di pattuglie miste si inserisce nell’ambito della cooperazione per la lotta alla migrazione illegale nell’area transfrontaliera.
CHIASSO - Prosegue la collaborazione tra Svizzera e Italia nell’ambito della cooperazione per la lotta alla migrazione illegale nell’area transfrontaliera. L’Amministrazione federale delle dogane (AFD) e i settori della Polizia di Frontiera di Como e Luino comunicano infatti che è stato portato a termine con successo il secondo ciclo di formazione congiunta per gli agenti delle pattuglie miste italo-svizzere.
La formazione - viene precisato in una nota congiunta - si è tenuta tra il 4 e il 5 ottobre e aveva in agenda una parte teorica presso la sala multimediale del valico di Ponte Chiasso e una pratica presso la caserma militare del Monte Ceneri in cui sono state approfondite diverse situazioni operative attraverso delle simulazioni.
Questa due giorni è stata pure l’occasione per trarre un primo bilancio «positivo» delle attività svolte dal marzo di due anni fa, quando questo progetto ha preso il via. Al termine della formazione è stato consegnato un attestato di partecipazione che abilita gli agenti a effettuare questa particolare tipologia di servizio, prevista dagli accordi italo-svizzeri sulla cooperazione di polizia e dogana entrati in vigore il primo novembre del 2016.
Sicurezza globale al confine - Fa parte del mandato dell’Amministrazione federale delle dogane (AFD) controllare merci, persone e mezzi di trasporto, in base all’analisi della situazione e dei rischi. Attualmente l’AFD si trova in una fase di trasformazione verso quello che diverrà il futuro Ufficio federale delle dogane e della sicurezza dei confini (UDSC). Questa trasformazione ha portato alla creazione di un nuovo profilo professionale. In futuro, l’AFD sarà ancora più in grado di garantire la sicurezza globale alla frontiera per la popolazione, l'economia e lo Stato.