Cosa c'è dietro un TiLo cancellato? E quanto spesso succede? Un caso «singolarissimo» ma eloquente
Trenord e Ffs si rimbalzano la responsabilità. Intanto sono già sette le soppressioni sulla linea Lugano-Milano in trenta giorni
CHIASSO - Il treno RE Express 25533 è entrato a Chiasso in perfetto orario martedì 5 ottobre, ore 19.30, direzione Milano. Se le statistiche delle Ffs sono corrette - perché dubitarne? - sul convoglio a quell'ora si trovavano circa duecento passeggeri.
Treno soppresso - Passano i minuti, non si parte. Alle 19.41 l'annuncio: «Il treno non può proseguire» e la causa è «un guasto tecnico». È la settima volta sulla linea da settembre, sempre stando alle statistiche dell'ex regia federale. I pendolari sembrano aver tenuto il conto: scendono innervositi, fanno crocchio attorno al personale di Trenord, che ha preso in consegna il treno dai colleghi svizzeri.
Un faro che non va - Lamentele a parte, la curiosità è legittima: cosa c'è dietro alle soppressioni di treni che perturbano il traffico ferroviario in Ticino? Ogni volta una concatenazione di fatti diversa e (si spera) irripetibile. La lezione del RE 25533 è che dopo aver funzionato perfettamente fino al confine, il treno può diventare «non idoneo a circolare oltre» per il capotreno italiano. «Ha un faro rotto, lo abbiamo segnalato più volte». Il macchinista si intromette: «Se succede un incidente, sono penalmente responsabile. E ci perdo soldi: sono pagato a viaggio».
Accuse sul confine - Il guasto è indicato sul libro di bordo «da dieci giorni almeno, e le Ffs non hanno provveduto a sistemarlo» conclude il personale di Trenord. «Non ci hanno proposto alternative alla soppressione». Diatribe tra partner a cavallo del confine? Trenord e Ffs sono in società nella compagnia TiLo, che gestisce il traffico regionale transfrontaliero. «In entrambi i paesi vige il principio che un guasto dev’essere risolto alla prima occasione utile» spiegano dall'ex regia federale, cui tocca la manutenzione ordinaria dei treni. Il faro sarà riparato l'8 ottobre.
Sette in un mese - Le incomprensioni capitano, e anche i guasti. Non così spesso per fortuna. Nell'ultimo mese tra Chiasso e Milano è stato soppresso poco più di un treno ogni cento. Due per l'incidente in cui è stato coinvolto un migrante, il 4 settembre. Uno per un guasto a Cadenazzo. Due per un problema alla linea di contatto tra Melide e Vezia, il 26. Un altro per un guasto, sempre a Chiasso, il 2 ottobre.
«Caso singolare» - Le Ffs si scusano con i viaggiatori per l'ultimo episodio. Ma «togliere la composizione guasta, spostare i viaggiatori e ripartire avrebbe significato un ritardo superiore alla mezzora». Si è preferito dirottare i passeggeri su un Eurocity, giunto a Chiasso alle 20.04. Con un sovrapprezzo per il cambio di categoria. Si tratta comunque, conclude il portavoce Patrick Walser, «di un caso veramente singolare». Non è stato possibile raggiungere Trenord per un commento.