Malumore tra i sodalizi di valle che negli anni passati ottenevano prezzi di favore e c'è chi guarda altrove
Il patron degli impianti sciistici ribatte: «Si sono alleati con le persone sbagliate. Pretendono solo e non vedo dei risultati»
BOSCO GURIN - Dopo il tormentone primaverile con il patriziato proprietario dei terreni, a valanga il problema si sposta ora sulle piste e sugli impianti già provati dal tiramolla “mollo-proseguo” da parte del gestore Giovanni Frapolli. «Non faccio più lo sponsor alle società locali che pretendono solo. Si sono "alleati" con le persone sbagliate» è l'ultima, velenosa, manche dello slalom che vede impegnato il patron di Bosco Gurin.
Le stagionali aumentano, le giornaliere no - A far storcere il naso è il rincaro degli abbonamenti stagionali in vista dell’imminente stagione bianca. Non ci riferiamo alle giornaliere che invece restano immutate. Le stagionali invernali per adulti passano invece dai 740 franchi (stagione 2020/21) a 850 franchi (2021/22). Non sono risparmiate le altre fasce d’età: bambini da 350 franchi (2020/21) a 400; giovani da 500 a 560; studenti e AVS da 560 a 670. La giornaliera, va detto, è l'opzione più gettonata dai frequentatori di Bosco.
Il fronte degli scont...entati - Il mal di pancia maggiore si registra tra i club locali, che finora riuscivano a concordare tariffe più basse proprio sulle stagionali. Tariffe stagionali che nel 2020/21 sono state, ad esempio, per un club pari a 175 franchi per bambino; 235 franchi (giovani); 280 (studenti/Avs); 350 franchi (adulti); 530 (famiglie monoparentali) e 665 franchi (famiglia). «Giovanni Frapolli non fa sconti» si lamenta il membro di comitato di uno dei sodalizi scontenti: «Se non cambia idea, il problema si pone, ma è casa sua e comanda lui». Il malumore è comunque diffuso: tra gli scontenti, con il rischio di dimenticare qualcuno, possiamo citare lo Sci club Bosco Gurin, la Scuola svizzera di sci Bosco Gurin, il Maggiore Ski team (che comprende anche il team gare dello Sci club Losone), nonché diversi Comuni della Vallemaggia che a Bosco qualche franco negli anni lo hanno lasciato.
La trattativa oggi sfumata - Tra i sodalizi c'è poca voglia di portare allo scoperto la vicenda, anche se uno dei club citati ha già inviato una comunicazione alle famiglie dei tesserati annunciando la decisione di «non promuovere l’acquisto delle stagionali a Bosco Gurin». Una decisione, si sottolinea, «difficile e sofferta», perché «Bosco Gurin è la stazione di riferimento ed è per tutti noi un po’ come essere “a casa”. Purtroppo, oltre alle condizioni economiche non favorevoli (in particolar modo per le famiglie), negli ultimi anni gli sforzi del comitato per ottenere delle giuste condizioni, sono diventati eccessivi». La rinuncia alla stagionale è una via sofferta, ma che il sodalizio in questione si prepara a battere: «Non è nostra intenzione di abbandonare definitivamente la stazione di Bosco Gurin, ma di vivere una stagione di transizione...». In altre parole, anche se le opportunità in Ticino sono limitate, si valutano altre piste sul breve: «Non mancheranno sicuramente alcune uscite a Bosco, augurandoci di poter raggiungere un buon accordo che ci permetterà di tornare con regolarità nella stagione 2021/22».
La replica del patron - Malumore che giriamo allo stesso Giovanni Frapolli: «Non faccio più lo sponsor alle società locali che pretendono solo e io non vedo dei risultati. Si sono "alleati" con le persone sbagliate e sono contrari allo sviluppo di Bosco Gurin. Non rispettano chi investe lassù. Pertanto non è che li voglia penalizzare qualcuno, ma non li sponsorizzo più. Dico di più per l'anno prossimo ho già altri che verranno al loro posto. Se non capiscono, il messaggio mi pare chiaro». E gli altri sci club o gruppi del Cantone (ricordiamo, ad esempio, che il comune di Balerna possiede una colonia per la stagione bianca degli allievi) che trattamento devono attendersi? «Ad uno sci club del Luganese, per dire, continuerò a fare gli sconti del passato». Quanto alle tariffe destinate al grande pubblico Frapolli sottolinea che «le giornalieri non sono state toccate». Le stagionali sì, «ma erano basse e quando si fa una promozione si deve vedere il ritorno. E io ho visto che tra chi aveva le stagionali - una trentina, gli scontenti oggi, non tremila persone - sciava una quarantina di volte e dopo la dodicesima giornata, per loro, la tariffa ormai era già pagata. Non faccio più da sponsor».