Per la senior researcher all'Istituto di microbiologia Supsi, Eleonora Flacio, «non comporta alcun problema»
L'università degli Studi di Milano pubblica i risultati di uno studio relativo alla Aedes Japonicus e sui media italiani scatta l'allarme. Ma la Aedes koreicus è qui dal 2012.
LUGANO - Non è nuova a queste latitudini, ma è resistente e negli ultimi tempi ha iniziato a espandersi sempre più. È la zanzara coreana, arriva dall'Asia, ma è originaria di un'isola vulcanica della Corea del Sud. La sua skill? Non teme il freddo.
L'Università degli Studi di Milano ha recentemente pubblicato, il 14 ottobre scorso, i risultati di una ricerca condotta nell'estate del 2020 tra Brescia e Bergamo. Il testo è apparso sulla rivista scientifica "Parasites and vectors". L'anno scorso i ricercatori avevano prelevato nell'area diverse centinaia di uova di zanzara e 6'000 larve. Fra questi, 50 esemplari appartenevano alla Aedes koreicus. Ciò che si evince è che questa specie di zanzara si sta espandendo, forse anche dalla Svizzera verso l'Italia, ma non per questo costituisce una minaccia per l'uomo.
Come spiega la dottoressa Eleonora Flacio, responsabile del settore Ecologia dei vettori dell'Istituto di microbiologia applicata della Supsi «queste zanzare non comportano alcun problema per il cittadino. Esattamente come la specie giapponese, è una cugina lontana della tigre e non punge nelle aeree urbane, ma nelle foreste perché non ama il caldo. Ma solo se, per esempio, si va nei boschi senza protezione. Il fatto che si trovi qui, e si trova qui da dieci anni, vuol dire che le specie esotiche possono stabilirsi da noi. Inoltre anche la tigre si sta lentamente adattando al freddo. In ogni caso l'unica zanzara invasiva che desta preoccupazione da noi era e rimane la tigre». Inoltre la ricercatrice specifica che «sia la zanzara coreana che quella giapponese non sono da noi considerate potenziali vettori di malattie».
Se fosse stata una minaccia, quindi, lo avremmo saputo già diversi anni fa. La Aedes koreicus è infatti arrivata in Europa nel 2008, trovata prima in Belgio e poi in diverse altre zone, come sul confine tra Como e Chiasso a cavallo tra il 2012 e il 2013 e poi anche a Genova nel 2015.