In Svizzera sono in aumento, mentre nel nostro cantone sono in calo (-7%)
BELLINZONA / ZURIGO - I fallimenti aziendali sono aumentati in Svizzera nei primi nove mesi dell'anno, ma sono calati in Ticino: lo indicano i dati pubblicati oggi dalla società di informazioni economiche Dun & Bradstreet (D&B), che mettono anche in luce come prosegua la crescita sul fronte delle nascite di nuove imprese.
Nel periodo gennaio-settembre le ditte che hanno dovuto chiudere per insolvenza sono state 2'897 a livello elvetico, il 5% in più dello stesso periodo del 2020. Il Ticino si muove però in contro tendenza, facendo segnare -7% (a 202), mentre i Grigioni (+6% a 36) sono quasi perfettamente in linea con il dato nazionale. A livello settoriale spiccano le cifre di artigiani (494), ristorazione (351), servizi alle imprese (295) e commercio all'ingrosso (227).
Ai fallimenti per incapacità a far fronte ai pagamenti vanno poi aggiunti quelli per lacune nell'organizzazione (articolo 731b del Codice delle obbligazioni): il numero complessivo nei primi nove mesi sale così a 4'383 (+5%) a livello svizzero, a 360 in Ticino (-19%) e a 47 nei Grigioni (-22%).
Se diverse aziende devono chiudere, molte aprono i battenti: le nuove iscrizioni nella Confederazione sono state 33'572 nel periodo in esame, valore in progressione del 12% su base annua. Ticino (+12% a 1'672) e Grigioni (+11% a 788) si muovono nella corrente generale. Fra i cantoni che mostrano tassi di incremento assai elevati può essere menzionato Zugo (+29%). Le nuove imprese nascono soprattutto in settori quali la consulenza aziendale, i servizi alle imprese, il commercio al dettaglio, l'artigianato, la ristorazione, le società d'investimento e i servizi sanitari.