Numeri bassi per «l'ultima chiamata» da Berna. Ma la protezione è «comunque soddisfacente» secondo il Cantone
Ryan Pedevilla: «Non c'è stata un'escalation e difficilmente ci sarà». Intanto la copertura con le prime dosi sfiora il 70 per cento
BELLINZONA - Era «l'ultima chiamata» del Consiglio federale. Ma a sud delle Alpi non ha ottenuto risposta, per ora. La Settimana nazionale della vaccinazione è iniziata un po' sottotono, a giudicare dai numeri: lunedì, nel giorno in cui il presidente Parmelin ha inaugurato la "campagna di massa" in piazza federale a Berna, in Ticino si sono registrate una sessantina di vaccinazioni. Meno che nel weekend.
Che il pubblico non fosse esattamente in visibilio per l'iniziativa federale, lo si era annusato già nei giorni scorsi. Su 500 prenotati al primo concerto pro-Vax a Thun si sono presentate 400 persone, e appena 25 si sono fatte vaccinare in loco. Il tour prevede sei tappe nella Svizzera centro-orientale: il ministro della salute Alain Berset ha detto di aspettarsi «molto» dai prossimi giorni, ma non si è sbilanciato in stime. Forse proprio per evitare delusioni.
Almeno in Ticino, per ora l'appello non ha sortito un grande effetto. «Non c'è stata una corsa alla vaccinazione e difficilmente avremo un'escalation nei prossimi giorni» spiega Ryan Pedevilla, capo della Sezione del militare e della prenotazione della popolazione. Le prenotazioni attuali sono 465 fino a sabato: numeri in linea con la settimana precedente (641 le prime vaccinazioni tra mercoledì e sabato scorso), anzi leggermente inferiori.
«Bisogna calcolare la quota dei walk-in, le persone che si presentano senza prenotare, che è abbastanza importante» sottolinea Pedevilla. «In ogni caso siamo di fronte a un risultato da relativizzare se confrontato con le migliaia di adesioni registrate quest'estate».
Chiaro: rispetto a oltre Gottardo il Ticino partiva in vantaggio. «Il punto che più conta da parte nostra è il rafforzamento dei servizi di consulenza, che attraverso la hotline cantonale, le farmacie e il servizio "on the road" permetteranno alla popolazione di continuare a informarsi e di ponderare le proprie scelte» continua Pedevilla. In Ticino il numero dei vaccinati «è già superiore alla media svizzera e il livello raggiunto è comunque soddisfacente» precisa il funzionario: 246mila ticinesi hanno ricevuto la prima dose (il 69,3 per cento). La soglia dei 250mila verrà superata entro fine anno? «Difficile» secondo Pedevilla. «A meno che non subentrino nuove misure o un concreto peggioramento della situazione pandemica».