Una giovane ticinese è stata contattata via WhatsApp dopo aver pubblicato delle inserzioni su tutti.ch
I finti acquirenti le facevano pressione perché inserisse i dati della sua carta di credito su un presunto portale della Posta
BELLINZONA - «Sono interessato alla sua merce, ma non posso passare a ritirarla. Ho già effettuato il pagamento. Per ricevere i soldi deve soltanto inserire i dati della sua carta di credito sulla piattaforma online della Posta che le mando». Queste sono le indicazioni, scritte in tedesco, che una giovane ticinese ha ricevuto in risposta a un suo annuncio pubblicato sul portale tutti.ch. Ma lei si è insospettita e ha interrotto i contatti. Ha fatto bene: si trattava infatti di un tentativo di truffa.
I messaggi su WhatsApp - «Due persone mi hanno contattata via WhatsApp, dicendosi interessate a degli articoli: delle videocassette e un paio di cuffie» ci racconta la venditrice. Erano messaggi provenienti da un numero tedesco e da uno portoghese. «Mi hanno spiegato - continua - che non potevano venire a ritirarli a casa mia, dicendomi però che si sarebbero occupati loro della spedizione». Entrambi sostenevano infatti che avrebbero organizzato un corriere. «Tra l'altro, senza chiedermi nemmeno l'indirizzo».
Un presunto portale della Posta - E per quanto riguarda il pagamento? «Sostenevano di aver versato i soldi per la merce tramite “un sito sicuro della Posta” e che per completare la transazione io avrei dovuto aprire il link che mi avevano inviato e inserire i dati della mia carta di credito, e avrei avuto soltanto poche ore per farlo». A questo punto la giovane ha dunque smesso di rispondere. Ma loro hanno continuato a insistere, invitandola anche a fare riferimento al servizio chat disponibile sul sito sospetto. «La loro irritazione aumentava man mano che diventava loro chiaro che non avrei inserito la mia carta di credito».
La truffa va denunciata - La truffa è nota a tutti.ch, come ci conferma la portavoce Patrizia Negri. «Purtroppo - aggiunge - siccome quasi sempre i venditori vengono contattati tramite WhatsApp e quindi al di fuori della nostra piattaforma, sfortunatamente non possiamo fare molto per evitare questi tentativi di truffa». Sul sito è stato pubblicato un avviso rivolto agli utenti, che appare quando viene effettuato il login. E viene consigliato di effettuare le comunicazioni con gli acquirenti «direttamente tramite il nostro sistema di messaggistica» e «di contattare il nostro servizio clienti in caso di dubbi». Se invece si viene ingannati, l'invito è di contattare immediatamente l'istituto emittente della carta di credito per bloccarla e di sporgere denuncia in polizia.
Anche la Posta vittima dei criminali - In questo come in molti altri casi, i truffatori cercano di ottenere la fiducia delle vittime sfruttando il marchio della Posta. «Purtroppo capita spesso: siamo così vittima dei criminali, proprio come le persone coinvolte» ci dice Erich Goetschi, portavoce del gigante giallo. E aggiunge: «In linea di principio la Posta non chiede mai ai propri clienti di trasmettere dati personali come password o numeri di carta di credito per telefono, SMS o e-mail, né richiede un importo di denaro che dovrebbe generare il recapito a domicilio del pacco o dell'invio».