Quanto pesano gli stop produttivi legati alla pandemia? E la carenza di materie prime? E come sono i prezzi?
Tre esperti raccontano la situazione. E c'è anche un aspetto sorprendente: quest'anno c'è stata più disciplina da parte dei clienti.
LUGANO/ BELLINZONA - È un rito della seconda metà di novembre. Tutti in coda per il cambio gomme. Ma quest'anno, complice la pandemia, la situazione è un pochino diversa. Fino a qualche settimana fa le previsioni erano nefaste. Con l'ipotesi di scarsità di materiale e di prezzi destinati a salire anche di molto. Sta andando davvero così? Franco Gubitosa, responsabile di Agom Driver Ticino, non è preoccupato. «Finora stiamo reggendo bene. Siamo un po' tutti sulla stessa barca, noi come i concorrenti. Si riesce sempre a trovare una soluzione e il cliente è comprensivo».
Prezzi su del 15/20% – Manfredo Piemontesi, direttore della Viglezio Pneumatici di Sorengo evidenzia però un altro aspetto: «Di problemi di approvvigionamento al momento non ne abbiamo. Il prezzo dei prodotti finali è tuttavia aumentato di circa il 15-20%, rispetto agli scorsi anni. Quest'anno, sapendo che c'erano delle incognite, abbiamo cominciato già un po' prima a sensibilizzare la gente. Il fatto che sia arrivato già qualche fiocco di neve ha fatto il resto».
C'è chi ha giocato d'anticipo – Anche Stefano Bassi, responsabile del San Paolo Car di Bellinzona, vede il bicchiere mezzo pieno. «I prezzi stanno aumentando ed è un dato di fatto – ammette –. Noi abbiamo acquistato degli stock già ad agosto e in questo modo riusciamo a non fare spendere troppo ai clienti. Le prossime settimane potrebbero rappresentare un bel punto di domanda. Il timore di molti è che alla prima nevicata grossa arrivino tutti i ritardatari in massa. Però anche qui abbiamo giocato d'anticipo, mandando email di promemoria diverse settimane fa. L'80% della nostra clientela è già equipaggiata».
«Alcuni speculano troppo» – «Quest'anno c'è stata paradossalmente più disciplina da parte dei clienti – sostiene Gubitosa –. Probabilmente dovuta al fatto di sapere che ci si trova in un momento particolare. Già da settimane si parlava sui media della possibile carenza di alcune materie prime. E allora c'è chi si è prenotato con largo anticipo, cosa che in passato non accadeva. Dal canto nostro sono anni che cerchiamo di fare capire l'importanza di non arrivare all'ultimo momento. Già in ottobre le gomme possono essere cambiate. Il problema è che alcuni speculano anche per il fatto che in Svizzera non esiste l’obbligo di equipaggiarsi con pneumatici invernali. Poi però in caso d'incidente le assicurazioni potrebbero non rispondere al 100% e si possono rischiare sanzioni».