A causa di un guasto tecnico, la pista del ghiaccio di Chiasso rimarrà inagibile per oltre un mese.
Un grosso problema per i club che la utilizzano: «Stiamo chiedendo la disponibilità alle altre piste e stiamo pensando d'installare un impianto provvisorio», spiega il presidente del locale Hockey Club Claudio Galfetti.
CHIASSO - Una grana che in questo momento dell'anno decisamente non ci voleva. A causa di un guasto tecnico - per l'esattezza una perdita nel sistema di distribuzione del CO2 - la pista del ghiaccio di Chiasso dovrà rimanere chiusa per parecchio tempo. Si stimano almeno cinque settimane.
Un problema non da poco - Uno stop forzato che giocoforza mette i bastoni fra i pattini dei circa 180 tesserati del locale Hockey Club, ma anche del centinaio di membri del Club di pattinaggio (più cinque insegnanti, che con ogni probabilità dovranno rinunciare ad alcune ore lavorative). Così come impedisce al Curling Club di svolgere le proprie attività e ai molti fruitori occasionali di cimentarsi sul ghiaccio. «Effettivamente per noi è un grosso problema - commenta il presidente dell'HC Chiasso Claudio Galfetti - e stiamo lavorando per trovare delle soluzioni alternative».
Fino ad Ambrì per giocare... in casa - In queste cinque settimane il sodalizio ha in programma 14 partite casalinghe (fra prima squadra e settore giovanile) che evidentemente dovranno tenersi altrove. Quella di ieri sera contro il SC Küsnacht (2. Lega) si è tenuta ad esempio ad Ambrì, per le altre si vedrà: «Chiederemo la disponibilità alle altre piste presenti in Ticino, consci tuttavia che sono già praticamente piene, e al limite domanderemo di poter giocare fuori casa».
Si pensa a una pista provvisoria - Visto il poco ghiaccio a disposizione, i tre allenamenti settimanali per le varie categorie non potranno essere garantiti. Si lavorerà maggiormente "a secco" (lontano dal ghiaccio) e si sta valutando la possibilità di noleggiare un impianto alternativo (come quelli provvisori che vengono installati nelle piazze) da posizionare nel posteggio antistante la pista. Una struttura non regolamentare, ma che permetterebbe perlomeno di potersi cimentare con pattini e bastoni. «Riceveremo alcune offerte in questi giorni, ma tutto dipenderà dai costi. Bisognerà capire se per cinque settimane ne valga davvero la pena», spiega Galfetti.
Per farlo dovrà tuttavia essere chiesta un'autorizzazione al Comune, che dovrebbe comunque partecipare ai costi supplementari che il Club dovrà sopportare a causa del guasto alla pista.